Roma, 12 febbraio 2024 – Ogni buon risparmiatore conosce bene l’importanza di diversificare il proprio portafoglio e di avere dei paracaduti finanziari per affrontare eventuali periodi di crisi o di mancanza di liquidità. In tale ottica molto importanti sono i fondi di emergenza, ovvero dei veri e propri salvadanai di risparmio che hanno il principale scopo di proteggere il titolare dagli imprevisti della vita. È, dunque, una vera e propria riserva di denaro che può essere riscattata nei momenti in cui si ha la necessità, improvvisa, di soldi e non si vuole ricorrere ad un prestito bancario o ad un mutuo. Un fondo di emergenza viene solitamente utilizzato nei casi di perdita del lavoro, cura di un familiare malato, perdita improvvisa di reddito o spese impreviste.
Fondo di emergenza: quando e dove crealo
Vista la grande utilità che potrebbe avere un fondo di emergenza, gli esperti finanziari sostengono che tutti i risparmiatori dovrebbero dotarsi di questa forma di tutela. Proprio per queste ragioni, il consiglio è quello di crearne uno il prima possibile, ovvero non appena le proprie risorse economiche risultano essere stabili nel tempo e si ha la possibilità di accantonare una parte per il futuro. La logica è quella per cui prima si inizia ad accumulare risorse nel fondo di emergenza, prima si avrà la sicurezza di poter contare su di esse in caso di necessità. Per creare un fondo di emergenza, i risparmiatori possono rivolgersi a più soggetti, come le tradizionali banche o una finanziaria, con l’unico requisito fondamentale che tale fondo sia separato rispetto al conto corrente che viene utilizzato quotidianamente per le proprie spese.
Gli importi del fondo di emergenza
Ogni fondo di emergenza è figlio della capacità di gestione e delle risorse economiche del suo proprietario, anche se ci sono delle regole consuetudinarie che aiutano a definire quale deve essere l’entità di un fondo affinchè possa essere ritenuto di emergenza. Secondo più fonti specializzate, un salvadanaio di questo tipo dovrebbe contenere almeno 3-6 volte le spese mensili tipiche del titolare, in modo da consentire allo stesso un arco temporale necessario al riassestamento in caso di difficoltà.
Nel conteggio delle spese mensili, devono essere considerate le spese fisse, come quelle affitto/mutuo, assicurazione ed utenze, così come quelle variabili, quali quelle legate alle vacanze, alle attività ludiche, ai pasti consumati fuori alle altre spese di questa tipologia. Provando a dare delle somme, un fondo di emergenza può variare tra i 500 e i 2500 euro, con la cifra di sicurezza consigliata che è quella di 1000 euro. Dai discorsi affrontati si capisce l’importanza che ogni singolo individuo calcoli il proprio budget mensile e, sulla base di questo, decida a quanto sia disposto a rinunciare mensilmente per farlo confluire nel salvadanaio emergenziale personale.
I benefici di un fondo di emergenza
Riuscire a creare un fondo di emergenza conferisce evidenti benefici, sia economici che psicologici, al titolare dello stesso. Risparmiare, infatti, è una pratica non sempre facile da attuare, specie se si hanno delle entrate limitate che non permettono di rinunciare a parte dei propri soldi per coprire le emergenze future, ma riuscire a farlo è un elemento di grande tranquillità finanziaria e personale. Tra i principali benefici del fondo emergenza, troviamo dunque:
- la possibilità di poter contare su un tesoretto messo da parte nel corso degli anni in caso di improvvisa limitazione della liquidità; - la crescita, nel soggetto titolare, di una mentalità orientata al risparmio e alla conseguente valutazione delle proprie spese; - un riduzione dello stress e delle preoccupazioni relative all’incertezza del futuro.
Per far sì che questi vantaggi possano realmente concretizzarsi è altamente consigliato rendere sistematico il meccanismo di accumulo della fonte di emergenza. Il consiglio è dunque quello di provvedere ad un trasferimento automatico delle somme dal proprio conto corrente al fondo di emergenza, con il titolare che non dovrà agire personalmente, ma sarà la banca o l’istituto autorizzato a svolgere l’intera procedura.