Come valuta la proposta della Lega di destinare obbligatoriamente una quota del 25 per cento del Tfr alla previdenza complementare?
"È mia opinione che la proposta del sottosegretario Claudio Durigon – avvisa Maurizio Grifoni, presidente del Fondo pensione del commercio e del terziario Fon.Te. – sia un passo in avanti per la tutela dei giovani e più in generale per la tutela universale dei lavoratori, delle imprese e del sistema Paese che di tanti investimenti ha bisogno".
In che modo l’adesione ai fondi pensione serve, soprattutto per un giovane?
"Vorrei arricchire il dibattito sulla proposta di destinare il 25% del Tfr ai fondi pensione, dando ulteriori elementi di oggettiva informazione che possono essere utili al confronto su un tema così importante. Per farlo partirei da quello che a oggi può essere il futuro previdenziale di un giovane".
Che cosa può aspettarsi un giovane oggi?
"L’Inps ha aggiornato "Pensami-PENSione A MIsura" e ha stimato che chi oggi ha 30 anni dovrà aspettare fino a 70 anni per andare in pensione (a regime contributivo), con la stessa che varrà, molto probabilmente, il 65 % dell’ultimo stipendio: milioni di potenziali poveri".
Quali vantaggi il giovane lavoratore, invece, avrebbe con l’adesione a un fondo pensione?
"La relazione Covip (Organismo di vigilanza dei fondi pensione) del 2024 ha messo in evidenza come negli ultimi 10, di più negli ultimi 20 anni, i rendimenti dei fondi pensione abbiano "battuto" il Tfr lasciato in azienda. Se a questo aggiungiamo il contributo del datore di lavoro (che può arrivare anche all’1,5% dello stipendio lordo), la deducibilità dal reddito imponibile di quanto versato in aggiunta al Tfr, la minore tassazione sui rendimenti finanziari, la tassazione finale sul Tfr che nel fondo pensione può arrivare fino al solo 9%, la flessibilità sull’utilizzo delle somme versate, diventa facile dire che aderire a un fondo pensione convenga sempre".
Si obietta che, però, i fondi pensione possono utilizzare le risorse anche per investimenti speculativi rischiosi.
"A chi parla di potenziali speculazioni ricordo che i fondi pensione negoziali hanno consigli di amministrazione paritetici, per metà in rappresentanza dei lavoratori e per l’altra metà in rappresentanza dei datori di lavoro. Sono senza scopo di lucro, hanno costi di gestione bassissimi. Di più, Fon.Te., solo come esempio, aderisce ai Pri, al Forum della finanza sostenibile e nella sua politica e strategia di investimento utilizza i criteri Esg e privilegia gli investimenti in Italia nel private market fornendo sostegno alle imprese italiane. Se a questo aggiungiamo poi la possibilità di engagement e proxy nelle assemblee e attività di controllo e consulenza nei vari comitati dei fondi di investimento, vediamo che si concretizza una forma nuova di partecipazione democratica dei lavoratori nel mondo della finanza e dell’economia".