Roma, 31 maggio 2019 - La flat tax continua a tenere banco, con Salvini che tira dritto, fonti M5S si dicono favorevoli alla proposta della Lega di finanziare la misura in deficit, e Conte che però frena dicendo che un progetto ancora non c'è.
Salvini sottolinea che anche il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco ha parlato della necessità di uno choc fiscale. "La proposta della Lega di finanziare in deficit la flat tax ci trova favorevoli. A maggior ragione se, come apprendiamo, Tria già condivide questa idea: ben venga il regime fiscale al 15% per i redditi fino ai 65.000 euro", la risposta M5s. Ma non c'è solo la flat tax: ci sarà di conseguenza, fanno notare fonti parlamentari della Lega, una revisione delle aliquote Irpef del 41 e del 43%, per le fasce alte potrebbero negli anni successivi scendere prima al 38% poi tra il 30 e il 35.
Ma sulla proposta di Lega e M5s di realizzare la flat tax in deficit, il premier risponde: "Non discuto adesso davanti ai giornalisti come si farà la flat tax: un progetto di flat tax non è ancora arrivato a Palazzo Chigi".
"Gli emendamenti governativi vanno discussi nella sede del governo, che è palazzo Chigi - continua Conte riguardo alle modifiche richieste dalla Lega al dl sblocca cantieri -. Se ci sono altri emendamenti che una forza politica rivendica a livello di vertice me li porterà a palazzo Chigi".
"Lunedì sarà la prima buona occasione per fare il punto della situazione - aggiunge. Voglio parlare agli italiani. Questo è il governo del cambiamento: ho sempre rivendicato un cambiamento nel senso della chiarezza di intenti rispetto ai programmi, sicurezza del cammino che sia strategico, che proceda in modo lungimirante e senza strappi. Dobbiamo afferrare queste premesse e queste condizioni per poter proseguire".
"Per quanto riguarda la linea di Visco io posso confermare che questo governo fino all'ultimo perseguirà un disegno di crescita economica quale preannunciato nei documenti ufficiali, che sono il Def approvato in Parlamento e tutti i passaggi formali. Vogliamo coniugare la crescita economica con lo sviluppo sociale: rimaniamo in quel quadro e vogliamo far valere il nostro progetto di crescita anche in Europa in un quadro di compatibilità con la finanza pubblica", continua il premier.