Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Fisco, le misure anti-evasione: detrazioni e incentivi all'uso di carte di credito

Il piano del Conte-bis: sgravi per chi utilizza la moneta elettronica. In vista accordi per ridurre le commissioni dei pos. Nel 2018 + 6,8% di pagamenti elettronici

Pagamenti con carte di credito, pos, foto generica (Fotofiocchi)

Pagamenti con carte di credito, pos, foto generica (Fotofiocchi)

Roma, 24 settembre 2019 - Da New York ieri il premier Giuseppe Conte proponeva agli italiani onesti un "patto anti-evasione", senza specificare troppo i contenuti. Ma qualcosa in più si può sapere,  un mix di misure da inserire - per ora solo nelle simulazioni - nella legge di bilancio e nel decreto fiscale. L'idea di fondo è di mettere in campo una massiccia operazione di incentivo all'uso delle carte di credito e tutti i sistemi di pagamento elettronici e digitali: un meccanismo premiale, che renda meno conveniente l'uso del contante e faccia così emergere il nero

Il punto è che serve trovare risorse per una manovra 2020 difficile, che nelle ambizioni del premier e del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, dovrà segnare passi avanti nella "modernizzazione" del sistema fiscale e nella lotta all'evasione per poter così "ridurre le tasse su famiglie e imprese". Del resto la stretta all'evasione era stata annunciata dal presidente già nel suo discorso alle Camere, con il passaggio sul carcere duro per i grandi evasori (VIDEO). Il messaggio di Conte non sorprende nessuno al ministero dell'Economia, dove da settimane si lavora giorno e notte alla nota di aggiornamento al Def. È improbabile che il documento sia pronto per il Consiglio dei ministri di giovedì pomeriggio e quindi si ipotizza un Cdm ad hoc venerdì. Ma secondo alcune fonti, nonostante il termine di legge scada il 27 settembre, il varo della Nadef potrebbe slittare a lunedì 30. 

Quanto ai numeri, secondo le ipotesi l'asticella della crescita dovrebbe essere fissata allo 0,5% o 0,6%, mentre per il deficit l'obiettivo sarebbe il 2,2% del Pil. Ma la discussione è ancora aperta e se per alcune fonti ci si fermerà al 2,1%, secondo altre il M5s starebbe spingendo per fissare il deficit un pò più su, al 2,3% o 2,4% del pil, cercando di ottenere dall'Ue il margine di flessibilità più ampio possibile. 

Carcere agli evasori, la proposta M5S

Per elaborare poi le misure della manovra e del decreto fiscale ci sarà più tempo, fino al 20 ottobre. Ma su alcuni temi la discussione potrebbe presto animarsi. È già sotto la lente la proposta M5s di inasprire il carcere per gli evasori, se si considera che le soglie di punibilità che M5s vorrebbe abbassare, furono alzate nel 2015 dal governo Renzi. E se il Pd per ora non si sbilancia, fonti di Italia viva sottolineano che "è giusto perseguire con il carcere chi ruba agli italiani ma le norme esistono già e non bisogna inventarne di nuove". 

Evasione, quei 110 miliardi sottratti al Fisco

Sul pacchetto fiscale voluto dal premier,  il viceministro Antonio Misiani in Aula alla Camera spiega che "non è una missione impossibile" abbattere l'evasione: in ballo ci sono 110 miliardi "che ogni anno vengono sottratti a fisco e Inps". La fatturazione elettronica sta dando buoni risultati e a gennaio entrerà a regime anche lo scontrino elettronico, con tanto di lotteria degli scontrini. 

Sgravi, detrazioni e tetto per il contante

Il governo giallorosso però vuole fare di più. Con un mix di misure "incentivanti", con sgravi e detrazioni (a partire dagli strumenti "green"). C'è anche chi ipotizza aumenti selettivi dell'Iva che però verrebbero restituiti al contribuente che paghi con carta. O anche meccanismi di detrazioni non più automatiche ma solo a fronte di pagamenti tracciabili, come già oggi accade in edilizia per ristrutturazioni. Per ora sono ipotesi.  Ma circola l'idea di abbassare il tetto all'uso del contante (ora è tremila euro) e anche quella di un intervento per contrastare l'elusione delle grandi compagnie. L'idea, viene spiegato, è rendere più conveniente per il cliente pagare al ristorante con carta che con contante. La logica è incentivare e sgravare, non disincentivare e penalizzare (niente tasse sul contante, per intendersi), con meccanismi come quello delle detrazioni che nell'edilizia hanno fatto emergere il nero. 

Accordi per ridurre le commissioni dei pos

E si cita l'ipotesi di stabilire una fascia di gratuità nei pagamenti con le carte, per cui ad esempio non ci sarebbero commissioni sui primi cinque euro spesi con bancomat e i primi venti con carta. Sarebbero allo studio anche nuovi accordi tra Abi e commercianti per ridurre le commissioni dei pos. Più in generale, il presidente dell'Abi Antonio Patuelli ha indicato il modello scelto per i benzinai, con l'obbligo della fatturazione elettronica nella filiera del carburante e concomitanti sgravi fiscali. 

Pagamenti elettronici: + 6,8% nel 2018

Nel 2018 in Italia il numero di pagamenti fatti con moneta elettronica è cresciuto del 6,8%, in accelerazione rispetto all'anno precedente. Emerge dall'Osservatorio carte di credito e digital payments di Assofin, Nomisma e Ipsos, con il contributo di Crif. L'anno scorso si è registrato un record di importi transati con carte di credito, che hanno superato gli 80 miliardi di euro. Ma l'Italia è ben al di sotto della media Ue per uso delle carte di credito: nel rapporto tra il valore delle transazioni e Pil si posiziona al 24esimo posto su 28 Paesi europei.