Roma, 9 gennaio 2018 - Un cartello durato 14 anni tra società finanziare e case automobilistiche nella gestione dei finanziamenti per l'acquisto delle vetture. Lo ha accertato l'Antitrust che ha stabilito una maxi-multa da 678 milioni di euro ai principali costruttori d'auto operanti in Italia e alle società di credito al consumo. L'autorità ha constatato l'esistenza di "un'intesa restrittiva della concorrenza, tra il 2003 e il 2017, funzionale ad alterare le dinamiche concorrenziali nel mercato della vendita di automobili dei gruppi di appartenenza attraverso finanziamenti erogati dalle rispettive captive banks". Coinvolte anche alcune associazioni di riferimento nell'ambito delle società finanziarie.
L'istruttoria, avviata a seguito della presentazione di una domanda di clemenza da parte di Daimler AG e Mercedes Benz Financial Services Italia S.p.A., si è conclusa accertando l'attuazione di un'intesa unica, complessa e continuata avente ad oggetto lo scambio di informazioni sensibili relative a quantità e prezzi, anche attuali e futuri.
ASSOFIN - Immediata la replica di Assofin, l'associazione che riunisce i principali operatori finanziari attivi nei comparti del credito alla famiglia. "Non possiamo condividere le conclusioni dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in quanto siamo estranei qualsiasi intesa restrittiva della concorrenza nel mercato del collocamento di finanziamenti e contratti di leasing per la vendita di automobili", sostiene Assofin. Nella nota l'associazione annuncia ricorso al Tar "certa che la totale estraneità di Assofin rispetto alle accuse che le sono state rivolte sarà riconosciuta dalla giustizia amministrativa".
CONSUMATORI - "Finalmente si fa un po' di luce nei rapporti tra i gruppi automobilistici e le società finanziarie". Questo il commento di Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori sulla decisione dell'Antitrust. "E' evidente da tempo la politica commerciale di cercare di imporre al consumatore la vendita di auto in abbinamento ad un finanziamento - aggiunge Dona -. Il coordinamento delle condizioni economiche e contrattuali applicate ai consumatori finali ha avuto come conseguenza l'applicazione di tassi di interesse più alti del dovuto. Per questo i consumatori andrebbero ora risarciti. Speriamo che la sanzione serva da deterrente anche in altri settori".
COSA SONO LE CAPTIVE BANKS - La 'Captive Banks' sono società finanziarie create dalle case automobilistiche per offrire finanziamenti a chi intende acquistare una vettura di produzione della casa stessa. Oltre alla remunerazione dei finanziamenti concessi, hanno come obiettivo anche quello di incentivare le vendite dei modelli della casa madre.