UNA SOLUZIONE, PER OGNI esigenza dell’investitore. Ecco la logica seguita dal gruppo UniCredit attraverso il team di Public Distribution, la "fabbrica" di prodotti finanziari che emette diverse tipologie di strumenti per gli investitori che vogliono costruirsi un proprio portafoglio in autonomia. Obbligazioni, certificati di investimento (in inglese certificates) e covered warrant (prodotti derivati con un funzionamento simile a quello delle opzioni). Si compone così la gamma di offerta di UniCredit Public Distribution, che emette strumenti quotati direttamente su listini regolamentati di Borsa Italiana come Sedex e Cert-X per i certificati, Mot ed EuroTlx (nel segmento Bond-X) per le obbligazioni. "Forniamo agli investitori tanti piccoli mattoncini, lasciando loro la libertà di utilizzarli come meglio preferiscono per ottimizzare il proprio portafoglio", dice Marco Medici (foto sopra), responsabile Public Distribution Italia di UniCredit, Gruppo guidato da Andrea Orcel (foto sotto). "Con il recente lancio di nuovi certificati a capitale protetto – aggiunge – soddisfiamo a 360 gradi le esigenze degli investitori".
In cosa consiste questa novità?
"È una nuova gamma di certificati di investimento che hanno una scadenza a 7 anni e un valore legato a una serie di indici e titoli azionari, con una particolarità: il capitale nominale è completamento protetto. Alla scadenza, anche se il titolo o l’indice sottostante avrà perso terreno rispetto al valore che aveva alla data di emissione del certificato, il prodotto rimborserà come mimino un valore pari al 100% del valore nominale, pari a 100 euro. Se invece l’azione o l’indice sottostanti avranno acquistato valore rispetto alla data di emissione, il certificato verrà rimborsato a un prezzo superiore. La rivalutazione sarà pari a quella dello stesso titolo o indice sottostante, moltiplicata per un fattore di partecipazione che rende il potenziale guadagno ancor più ampio".
Che ruolo hanno questi certificati nel portafoglio di un investitore?
"Faccio una precisazione importante: il nostro ruolo non è quello dei consulenti finanziari che consigliano quale strumento di investimento acquistare. Ci siamo impegnati a creare un gamma di prodotti la più ampia possibile, capace di soddisfare interamente le differenti esigenze degli investitori, sia quelli che aspirano a proteggere il capitale tramite strumenti di copertura, sia quelli che si muovono con logiche più speculative e, consapevolmente, sono disposti ad assumere qualche rischio nella prospettiva di diversificare il proprio portafoglio e aumentare il potenziale rendimento".
Può fare qualche esempio concreto?
"Innanzitutto, la nostra offerta si compone di un ampio spettro di obbligazioni, più di una dozzina in totale, che sono negoziabili sul mercato e sono adatte a chi ha strategie difensive, cioè a chi vuole ottenere rendimenti periodici e nello stesso tempo proteggere il capitale entro una determinata scadenza. Poi ci sono i prodotti che ho descritto prima, che si chiamano Certificate Protection 100%. Permettono agli investitori che vogliono puntare al mercato azionario di esporre una parte del loro portafoglio a determinati indici, mantenendo però al tempo stesso la protezione del capitale nominale nel caso in cui i sottostanti dovessero perdere valore rispetto al momento di partenza. Per gli investitori invece che sono pronti ad accettare potenziali perdite, e quindi rendimenti superiorici sono i prodotti a capitale condizionatamente protetto come i certificate con barriera. Sono prodotti legati a titoli o indici azionari che permettono di avere un rendimento positivo anche se l’attività finanziaria sottostante perde valore, purché non scenda sotto un determinato livello, denominato barriera. I rendimenti di questi prodotti vanno di solito tra l’8% ed il 15% annuo, che viene pagato di solito tramite cedole mensili con effetto memoria. La barriera di protezione classica preferita dagli investitori è compresa tra il 40% ed il 60%. Oltre agli esempi che ho evidenziato, mi preme sottolineare che i nostri prodotti hanno raccolto interesse anche in altre categorie di investitori, differenti dal classico investitore retail".
Quali?
"Le nostre ultime obbligazioni a tasso misto, che daranno in futuro un rendimento a leva tasso variabile Euribor a 3 mesi, sono state acquistate non soltanto da investitori privati ma anche da investitori come aziende, imprenditori e clienti wealth che cercavano soluzioni per remunerare la liquidità a un tasso superiore al’Euribor a 3 mesi".
Quali prodotti avete strutturato, invece, per gli investitori che vogliono investire a leva?
"Per loro ci sono strumenti un po’ più complessi come i covered warrant e i turbo certificate che incorporano il cosiddetto effetto-leva. È un meccanismo che consente di ampliare i potenziali guadagni, ma anche le perdite, dell’indice o del titolo sottostante. Vorrei sottolineare però un aspetto importante: questi prodotti non consentono soltanto di mettere in campo investimenti speculativi ma permettono anche di coprirsi da determinati rischi, con strategie un po’ più elaborate".
In che modo?
"Mi spiego meglio con un esempio. Negli ultimi anni abbiamo visto molti titoli del settore tecnologico viaggiare con il turbo in Borsa. Chi teme una possibile retromarcia dei prezzi ma non vuole liquidare le proprie posizioni, può coprirsi dalle potenziali perdite utilizzando dei covered warrant o dei certificati a leva. I primi funzionano come le opzioni e consentono per esempio di guadagnare se le quotazioni sul mercato sono calate o addirittura crollate, grazie all’aumento della volatilità e della riduzione del valore del titolo sottostante".