Venerdì 2 Agosto 2024

Sorpresa: le infrastrutture fanno anche guadagnare

Il settore delle infrastrutture offre opportunità di investimento a lungo termine legate a trend come la digitalizzazione e la de-carbonizzazione. Il fondo M&G Investments punta su aziende globali con dividendi in crescita, tra cui Enel e A2a, ottenendo un rendimento medio annuo del 7,6%.

Sorpresa: le infrastrutture fanno anche guadagnare

Il settore delle infrastrutture offre opportunità di investimento a lungo termine legate a trend come la digitalizzazione e la de-carbonizzazione. Il fondo M&G Investments punta su aziende globali con dividendi in crescita, tra cui Enel e A2a, ottenendo un rendimento medio annuo del 7,6%.

NON SOLO STRADE, ponti, ferrovie o autostrade, ma anche e soprattutto reti elettriche e idriche, torri per le telecomunicazioni, data center, residenze per studenti, ospedali o residenze sociali. È il vasto mosaico di business che compongono il settore delle infrastrutture e che rappresentano un’opportunità di guadagno anche per gli investitori. Questo è ciò che pensa anche una grande casa internazionale di gestione del risparmio come la britannica M&G Investments che ha creato da circa 7 anni un fondo di investimento specializzato proprio nel comparto delle infrastrutture. Ha un portafoglio composto da azioni di società di questo settore, tutte quotate sulle principali borse internazionali. "I titoli in cui investiamo sono legati a trend di crescita strutturali e di lungo periodo", dice Alex Araujo, gestore del fondo che si chiama M&G (Lux) Global Listed Infrastructure Fund. I trend di cui parla Araujo sono legati per esempio ai cambiamenti demografici del Pianeta, all’avvento delle tecnologie digitali o alle politiche di de-carbonizzazione, cioè di riduzione delle emissioni di CO2 per fronteggiare i cambiamenti climatici. Senza dimenticare la cosiddetta de-globalizzazione, cioè la tendenza a riportare più vicine alla madrepatria certe produzioni prima de-localizzate nei Paesi emergenti. È un trend che ovviamente ha conseguenze sul settore delle infrastrutture, in particolare quelle di trasporto.

Tutte queste tendenze dell’economia e della società genereranno una montagna di investimenti nei prossimi decenni, portando ovviamente beneficio alle aziende che sapranno trarne vantaggio e agli investitori che possiedono le loro azioni. "Soltanto per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni di CO2 entro il 2050", aggiunge Araujo, "occorreranno ben 3mila miliardi di dollari di investimenti a livello globale, nell’arco di circa 25 anni". Più di 1.800 miliardi, per esempio, andranno alla mobilità elettrica, altri 1.300 miliardi alle energie rinnovabili e ben 700 miliardi di dollari all’ammodernamento delle reti elettriche. C’è poi un segmento di business che viene classificato come Augmented Infrastructure ed è legato all’affermarsi dell’intelligenza artificiale. Per sviluppare questa tecnologia, occorrono infrastrutture sempre più evolute come i data center che sono però grandi consumatori di energia e lo diventeranno sempre più in futuro. Ecco allora che diventano via via più importanti le imprese con un business legato direttamente o indirettamente all’intelligenza artificiale.

È il caso di Aes, azienda statunitense che è il maggior fornitore di soluzioni basate sulle energie pulite alle imprese del settore tecnologico. Tra i provider di data center, invece, il fondo di M&G ha investito in Equinix, leader mondiale nel suo settore. Il portafoglio gestito da Araujo spazia però su vari comparti, dall’energia alle utility, dalle telecomunicazioni ai trasporti fino al business delle transazioni finanziarie con titoli come Visa e Mastercard, vista la crescente tendenza alla digitalizzazione dei pagamenti. "Una caratteristica comune delle aziende in cui investiamo è di avere un flusso di dividendi in crescita", continua ancora Araujo, che evidenzia anche un dato: tra i titoli che hanno contribuito maggiormente alle performance del fondo ci sono anche due nomi italiani: Enel e A2a. Negli ultimi 5 anni (con dati aggiornati al primo trimestre 2024), il fondo di M&G ha avuto un rendimento medio annuo lordo del 7,6%. "Il nostro portafoglio ha contenuto le perdite nei momenti negativi dei mercati, senza rinunciare alle performance nelle fasi positive", conclude il gestore.