COMPLICE ANCHE il carovita non siamo più capaci di risparmiare come un tempo ma sta anche cambiando il modo nel quale scegliamo gli investimenti. Così nell’ultimo periodo è salito il risparmio degli italiani fermo sui conti correnti o investito in titoli di Stato, grazie anche ai generosi rendimenti offerti dai Btp. In termini nominali, l’aumento delle somme detenute dalle famiglie consumatrici è stato del 25,6% rispetto al 2018; invece a parità di potere d’acquisto — cioè attualizzando gli importi del 2018 ai prezzi di oggi — si riduce a un +7,1 per cento. Ma il trend ha due velocità: negli ultimi sei anni i risparmi investiti in titoli — complice il grande recente ritorno dei Btp — sono saliti del 20% a prezzi costanti; mentre i depositi bancari hanno perso il 2% circa. A dirlo sono i dati Infostat della Banca d’Italia. In particolare, in 68 province delle 103 monitorate (sono escluse le province sarde in mancanza di dati confrontabili su più anni) i conti correnti delle famiglie chiudono in calo rispetto al 2018, sempre ragionando a prezzi costanti: qui l’impatto dell’inflazione ha eroso il potere d’acquisto. E l’effetto più evidente si rileva ad Alessandria (-10,2%), Rimini (-11%) e Macerata (-14,4%).
In termini nominali, complessivamente ci sono comunque più soldi rispetto a sei anni fa nelle tasche delle famiglie, ma le scelte di risparmio stanno cambiando. Venuto meno l’effetto degli accumuli di liquidità post Covid, alimentati dal blocco dei consumi durante la pandemia, le somme trattenute nei depositi bancari sono tornate a calare (-2,5% da aprile 2023 ad aprile 2024), complice l’aumento dei tassi di interesse e quindi l’appeal crescente di investimenti più convenienti: anche se sui conti correnti resta circa il 30% del risparmio familiare, le cifre investite nei titoli a custodia alla fine del primo trimestre 2024 hanno toccato quota 925 miliardi euro, 218,5 miliardi in più rispetto al dato consolidato di fine marzo 2022 (+22,7%). Rispetto al 2022 — quando si registrarono le prime fiammate dei prezzi — il saldo totale dei depositi bancari delle famiglie consumatrici è crollato di 59 miliardi di euro, da 1.173 miliardi a 1.114 miliardi. In questo periodo le famiglie hanno dovuto attingere ai propri risparmi per far fronte al caro vita e all’incremento dei tassi di interesse sui prestiti.
A. Pe.