Lunedì 11 Novembre 2024
EMILY POMPONI
Finanza e Risparmio

Falsi saldi e truffe online: cosa fare, a chi rivolgersi e come difendersi

Sconti da capogiro, ma non sempre le offerte da urlo sono ciò che sembrano. Come salvarsi? Ecco una guida su come riconoscere le truffe e di quali siti fidarsi

Roma, 18 agosto 2023 - È periodo di sconti, e come sempre insieme alle offerte saltano fuori anche le truffe online. L’indagine di Altroconsumo ha fatto luce sul comportamento poco virtuoso di alcuni noti siti di e-commerce che con sconti da capogiro, e regole poco chiare, fa cadere in confusione l’utente a caccia di sconti. A partire dall’inchiesta, ecco una guida al consumatore su come salvarsi dalle truffe online, cosa fare e a chi rivolgersi in caso di raggiro.

Saldi
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Inchiesta sugli sconti online

Tutti gli sconti, che vengano realizzati in periodo di saldi o meno, devono necessariamente seguire nuove e stringenti regole volte a favorire chiarezza e trasparenza. È questo il punto di partenza di Altroconsumo che con la sua inchiesta sugli sconti online punta a fare luce sul comportamento ‘anarchico’ di alcuni siti di e-commerce, e che denuncia: “Solo una minoranza di questi (siti, ndr) sono virtuosi, mentre la maggior parte interpreta le norme a proprio piacimento, aumentando così la confusione dei consumatori”.

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Sul caso sarà interpellato l’Antitrust. Secondo il Codice del Consumo, infatti, dal 1 luglio tutte le vendite promozionali devono essere accompagnate “dall’indicazione di un prezzo di riferimento”, ossia del prezzo più basso a cui è stato venduto il prodotto nei 30 giorni precedenti allo sconto. Altroconsumo ha scoperto che molti e-comerce indicano gli sconti online in modo poco chiara. Ad esempio, alcuni applicano dei coupon fornito dal sito stesso, sottraendosi dall’obbligo di esporre il prezzo più basso applicato ad altri utenti nel il mese precedente.

Sconti online: come devono essere esposti

Che si tratti di vendita di liquidazione, saldi di fine stagione o vendite promozionali, i siti e-commerce devono indicare chiaramente che il prezzo barrato soggetto a offerta è il più basso praticato per quel prodotto nel mese precedente. Secondo il nuovo art.17-bis del Codice del Consumo, "ogni annuncio di riduzione di prezzo deve indicare il prezzo precedente applicato dal professionista per un determinato periodo di tempo prima dell’applicazione della riduzione”. In altre parole, per consentire al consumatore di confrontare i prezzi e comprendere se lo sconto è conveniente o meno, ogni sconto online deve essere accompagnato dall’indicazione di un prezzo di riferimento, cioè del prezzo più basso a cui è stato venduto il prodotto nei 30 giorni precedenti. Se gli sconti offerti sono progressivi, il prezzo di riferimento resta fisso. Inoltre, per le vendite promozionali la legge già prevede che lo sconto applicato debba essere espresso in percentuale sul prezzo di partenza e il prezzo scontato deve essere comunque esposto.

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Infine, anche la grafica conta. Se lo sconto è inserito graficamente in un contesto poco chiaro o che genera confusione distogliendo l’attenzione del consumatore da informazioni importanti inerenti all’acquisto allora si è di fronte a sconti online 'truffaldini', poco chiari e confusionari.

Come riconoscere le truffe online

Insidiose e ingannevoli, le truffe online sono l’incubo di ogni consumatore. Tuttavia è possibile scoprirle. Innanzitutto, prima di procedere con l’acquisto è fondamentale verificare l’attendibilità di un e-commerce ad esempio leggendo recensioni o cercando commenti di altri consumatori. Ad ogni modo, sempre meglio preferire siti ufficiali. Per riconoscere un sito affidabile è sufficiente controllare la url. Tutti i siti web protetti da sistema di sicurezza internazionali hanno infatti un lucchetto nella barra di indirizzo web.

Truffe online: cosa fare e a chi rivolgersi

Se ci si accorge di essere vittima di truffa la prima cosa da fare è bloccare carte di credito o, qualora l’utente acquisti tramite piattaforme come PayPal, contattare immediatamente il servizio clienti. Dopodiché è fondamentale rivolgersi alla polizia postale, segnalando il sito web di riferimento. Dopodiché procedere con la denuncia presso le forze dell’ordine. Può essere inoltre utile mettersi in contatto con le associazioni dei consumatori presenti nel territorio, la cui funzione è proprio quella di tutelare i diritti dei consumatori e di fornire loro pronta assistenza.

Come denunciare saldi falsi

In questo caso il consumatore può rivolgersi al Comune, alla polizia municipale, alla guardia di finanza o all’associazione dei consumatori. Per denunciare può recarsi di persona, oppure inviare una per o una raccomandata allegando un documento fac simile in cui indica qual il comportamento scorretto tenuto dal commerciante.

Come salvarsi dalle truffe online

Tempo fa il Codacons aveva reso noti alcuni consigli per mettersi in salvo da saldi falsi e truffe online. Eccone alcuni:

  •  Acquistare solo da venditori e siti sicuri 
  • Diffidare da offerte estremamente vantaggiose
  • Leggere bene le offerte, scovare eventuali tasse o spese extra, e non farsi ingannare da eccessive grafiche sui siti web
  • Conservare copie e ricevute dell’ordine effettuato
  • Evitare di usare carte di credito e preferire circuiti PayPal o carte prepagate
  • Non inserire dati personali
  • Per scovare falsi saldi verificare il prezzo pre-saldi con quello esposto in saldo, controllando se c’è un effettivo abbassamento del costo.

Infine, bisogna ricordare che per tutti gli acquisti online esiste la possibilità di esercitare il diritto di recesso entro 14 giorni dalla data d’acquisto.