
Biocchi Quando il mercato si muove, lo fa per una ragione concreta o siamo noi che per forza vogliamo trovare una...
Biocchi
Quando il mercato si muove, lo fa per una ragione concreta o siamo noi che per forza vogliamo trovare una spiegazione? Chi guida e chi segue? Quale la causa e quale l’effetto? Spesso la linea tra le due è talmente sottile da non distinguersi. In effetti, ci sono momenti in cui il mercato ha un innesco chiaro: un repentino e inatteso cambio di politica monetaria, una crisi geopolitica improvvisa, oppure un trend che catalizza l’attenzione. Ma altre volte, salite o discese improvvise faticano a trovare una spiegazione immediata. Eppure, anche in questo caso, si può scommettere che il giorno dopo una qualche narrazione prenderà forma. Analisti, media e commentatori hanno un bisogno innato di trovare una ragione, anche a posteriori, per dare un senso a ciò che è già successo. E qui nasce il dubbio: sono i mercati, imprevedibili per definizione, a dettare gli andamenti o sono le notizie e le analisi a plasmare il sentiment degli operatori, spingendoli ad agire? L’informazione finanziaria non è un semplice specchio della realtà, ma più spesso un amplificatore, un’entità che dà voce e restituisce ciò che il pubblico vuole sentirsi dire o raccontare. Eppure, ci sono momenti in cui il ruolo si inverte. Ciò accade quando alcune narrazioni diventano così potenti da rivelarsi veri e propri mantra, che penetrano in profondità nelle convinzioni degli addetti ai lavori, i quali finiscono per assorbirle e farle proprie, sino a sentirsi spinti ad agire di conseguenza. Ciò difficilmente capita di fronte ad accadimenti di breve termine, ma succede quando qualcosa si ripete più volte sino quasi a diventare una consuetudine. Citerei come esempio il “buy on dip”, ovvero l’acquistare quando il mercato mette a segno qualche sessione di ribasso, confidando in una pronta ripresa.
Questa convinzione intima, che ha pervaso sia gli operatori sia i commentatori, si è verificata così tante volte negli ultimi anni da diventare quasi una regola non scritta. Che poi, proprio di recente, non abbia più funzionato dopo tanto tempo, è un’altra storia che affronteremo in seguito. Quindi, tornando alla domanda iniziale, qual è la causa e quale l’effetto? La verità sta nel mezzo. A volte è il mercato a parlare, altre volte siamo noi a costruire la storia che lo racconta. Distinguere tra le due cose fa tutta la differenza per chi investe ed è la dura vita degli addetti ai lavori. Di solito, quando si percepisce come un filo sottile che ci fa dire che forse “abbiamo capito”, siamo prossimi a subire una cocente sconfitta personale. È la legge di Murphy...