Sabato 6 Luglio 2024

Performance medie superiori ai fondi

Uno studio mostra che un investimento in un Etf legato all'indice Msci World avrebbe reso di più dei fondi pensione in Italia, ma con maggior rischio e senza benefici fiscali per redditi più bassi.

UN RENDIMENTO composto medio annuo del 6% nell’arco di un ventennio e dell’8,3% in un orizzonte di 10 anni. Ecco quanto avrebbe ottenuto un risparmiatore se avesse sottoscritto in passato un piano di accumulo del capitale (Pac) acquistando un Etf (exchange traded fund) legato all’indice Msci World, che raggruppa le azioni delle maggiori aziende quotate sulle Borse mondiali. La simulazione è contenuta in uno studio commissionato da Trade Republic e realizzato da Michele Raitano e Marco Di Pietro, economisti de La Sapienza di Roma (si veda l’articolo in pagina qui a fianco). Gli Etf, che sono fondi di investimento con basse commissioni acquistabili facilmente in Borsa, avrebbero superato i fondi e i piani pensionistici integrativi disponibili oggi in Italia, i cui rendimenti medi, negli stessi periodi considerati, oscillano tra il 3,7% e il 4,9% annuo, a seconda delle diverse categorie di prodotti.

Nell’esporre i loro dati, i due professori de La Sapienza, fanno però alcune precisazioni. Innanzitutto va considerato che il portafoglio dell’Etf preso in esame è composto per il 100% da azioni. Questa caratteristica consente al fondo di avere buone probabilità di battere i rendimenti medi di mercato nel lungo periodo anche se non manca l’altra faccia della medaglia. I prezzi delle azioni sono molto volatili e possono subire brusche oscillazioni quando le borse sono in burrasca, come avvenne nel 2009 (dopo il crack di Lehman Brothers) e nel 2020 (nei durante la pandemia ). Inoltre, non va dimenticato che i fondi pensione hanno dei portafogli un po’ diversi rispetto a quelli dell’Etf c oggetto di studio, poiché il loro patrimonio non è mai composto al 100% da azioni ma anche da obbligazioni e liquidità, che sono meno volatili e hanno proprio la funzione di smorzare le oscillazioni dei rendimenti.

Un altro particolare da non trascurare è che i fondi pensione consentono ai lavoratori di avere un beneficio fiscale, poiché permettono di dedurre dal reddito i versamenti effettuati ogni anno, ottenendo così un risparmio sulle imposte da pagare (nello specifico sull’irpef). È pur vero, tuttavia, che questo beneficio va a vantaggio soprattutto di chi ha i redditi più alti (e ha meno bisogno della previdenza integrativa). L’Irpef è infatti una imposta progressiva: chi guadagna di più, paga una percentuale di imposte più alte. Di conseguenza, chi ha redditi elevati e deduce da reddito versamenti ai fondi pensione, risparmia una quota maggiore di tasse.

Andrea Telara