Martedì 2 Luglio 2024

Pensioni a rischio povertà. Serve una rendita di scorta

Una ricerca rivela che la maggior parte dei lavoratori italiani prova sentimenti negativi riguardo alle pensioni future. Molti non hanno piani di risparmio adeguati, ma gli Etf potrebbero essere una soluzione efficace per integrare le pensioni.

Pensioni a rischio povertà. Serve una rendita di scorta

Pensioni a rischio povertà. Serve una rendita di scorta

PREOCCUPAZIONE, sconforto, tristezza o incertezza. Sono i sentimenti prevalenti tra i lavoratori italiani quando pensano alle pensioni che li aspettano durante la terza età, non appena si metteranno a riposo. A rivelarlo è una ricerca commissionata dalla piattaforma di investimenti Trade Repubblic e realizzata da due professori de La Sapienza di Roma: Michele Raitano, direttore del Dipartimento di Economia e Diritto dell’ateneo capitolino, e Marco Di Pietro, professore associato di Politica Economica. Lo studio si basa su un sondaggio condotto da Bva Doxa su 2mila nostri connazionali: alla domanda su come si sentano riguardo alla propria situazione finanziaria dopo il pensionamento, il 74% degli intervistati ha detto di provare emozioni negative (sintetizzabili appunto con i termini preoccupazione, sconforto tristezza o incertezza). Inoltre, il 65% delle persone interpellate ha detto di essere consapevole che la pensione pubblica da sola non gli permetterà di vivere dignitosamente dopo il pensionamento.

Si tratta di preoccupazioni giustificate? Sicuramente non per tutti i lavoratori ma per alcuni sì. Va infatti ricordato un particolare importante: chi ha iniziato la carriera dopo il 1995 avrà una pensione calcolata con il metodo contributivo, cioè in base alla quantità di contributi versati durante la vita lavorativa e non sulla media degli ultimi redditi (com’era un tempo). Più si versa, maggiore sarà la pensione. Non è dunque difficile capire quali sono le categorie di lavoratori che rischiano di ritrovarsi con una pensione da fame: tutti quelli che hanno versato pochi soldi all’Inps, perché hanno redditi bassi o perché hanno avuto carriere discontinue, con lunghi periodi di disoccupazione. Sono loro che avrebbero bisogno oggi di farsi una rendita di scorta in vista della vecchiaia, con un piano di risparmio personale o con un fondo pensione integrativo. Peccato, però, che in pochi lo facciano davvero. Secondo lo studio di Raitano e Di Pietro, il 68% dei disoccupati e il 50% di coloro che attualmente guadagnano meno di mille euro al mese non hanno alcuna forma di investimento né hanno aderito alla previdenza integrativa.

L’analisi suggerisce anche una strada alternativa o parallela a quella ai fondi pensione, ai quali hanno aderito sinora quasi 10 milioni di italiani. La soluzione proposta è quella di sottoscrivere un Pac (piano di accumulo del capitale) con gli Etf (exchange traded fund), che sono fondi di investimento acquistabili in Borsa (come si fa con i titoli azionari), hanno basse commissioni e seguono l’andamento di un indice di riferimento, per esempio un listino azionario, obbligazionario ma anche di materie prime. Secondo una simulazione contenuta nella ricerca commissionata da Trade Republic, nel lungo periodo un piano di risparmio in Etf azionari ha le potenzialità per ottenere rendimenti superiori a quelli generati dai fondi pensione (si veda l’articolo qui a fianco in pagina).

"Gli italiani sono ben consapevoli che il sistema pensionistico pubblico da solo non consentirà una pensione serena", dice Emanuele Agueci (nella foto), regional manager per l’Italia, l’Irlanda e i Paesi Baltici di Trade Republic, che aggiunge: "i nostri connazionali comprendono la necessità di integrare la pensione con il risparmio e l’investimento privato. Con questo studio, vogliamo offrire linee guida pratiche e allo stesso tempo scientifiche per un investimento sostenibile sul lungo periodo". Le conclusioni della ricerca di Raitano e Di Pietro, secondo Agueci, sono chiare: "I piani di risparmio in Etf sono un complemento molto potente ai classici fondi pensione per pianificare la propria pensione".