Venerdì 4 Ottobre 2024

Pagamenti digitali: occhio alle truffe. Scende in campo la Banca d’Italia

Il volume dei pagamenti digitali in Italia nel 2023 ha raggiunto i 440 miliardi di euro, con un aumento delle truffe online. Bankitalia e associazioni dei consumatori promuovono campagne informative per sensibilizzare sui rischi. Aumentano anche i ricorsi all'Abf per controversie finanziarie. La Banca d’Italia si impegna nell'educazione finanziaria, coinvolgendo scuole e università. Banco Desio lancia un percorso di educazione finanziaria per prevenire truffe online.

Pagamenti digitali: occhio alle truffe. Scende in campo la Banca d’Italia

Pagamenti digitali: occhio alle truffe. Scende in campo la Banca d’Italia

NEL 2023 in Italia il volume dei pagamenti digitali ha raggiunto i 440 miliardi di euro, mentre le operazioni con strumenti alternativi al contante sono state 11,7 miliardi. Se si pensa che, prima del Covid, queste ultime erano meno di 8 miliardi, è chiara la dimensione del boom. Parallelamente è aumentato il numero delle truffe, che nei pagamenti online ha assunto negli ultimi mesi dimensioni preoccupanti, complice anche la crescente diffusione dell’e-commerce. Per questo Bankitalia, consapevole della gravità della situazione, ha lanciato insieme alle associazioni dei consumatori una campagna informativa che, attraverso una serie di webinar, mira a sensibilizzare i cittadini sui rischi e le precauzioni da adottare per evitare le frodi online. Disattenzioni come rivelare le proprie credenziali, codici di accesso e password, rischiano di farci cadere nella trappola dei truffatori e di pregiudicare la possibilità di avere il rimborso delle somme sottratte. In caso di truffe sui pagamenti online e problemi con banche e società finanziarie, i cittadini possono rivolgersi all’Arbitro bancario finanziario (Abf) e presentare esposti alla Banca d’Italia senza bisogno di assistenza legale. L’anno scorso il ricorso a questi due strumenti è cresciuto sensibilmente: gli esposti sono aumentati del 21% fino a quota 11.200, spinti anche dalle contestazioni relative alla rinegoziazione dei mutui, che sono più che triplicate, e dalle lamentele per la cessione dei crediti del Superbonus, salite del 70%. I ricorsi all’Abf sono stati oltre 15.800, il 2% in più rispetto all’anno precedente, e hanno portato alla restituzione ai clienti di oltre 12 milioni di euro.

"I dati dicono che i pagamenti digitali sono sempre più diffusi ma che dobbiamo fare attenzione – spiega Magda Bianco (nella foto sopra), capo dipartimento tutela della clientela ed educazione finanziaria della Banca d’Italia – Si tratta di un fenomeno che offre enormi opportunità anche per gli utenti finali, in termini di semplicità di uso, di velocità e potenzialmente anche di maggiore inclusione finanziaria, che però presenta rischi se questi strumenti non vengono offerti e utilizzati nel modo giusto". "Le banche sono ben consapevoli che devono rafforzare ed evolvere continuamente i propri sistemi di sicurezza" aggiunge Romano Stasi, direttore operativo Certfin e segretario generale AbiLab, indicando che la spesa annua in cybersicurezza ha raggiunto i 450 milioni di euro. "Anche nel 2023 gli esposti e l’Abf hanno rappresentato un utile ed efficace strumento di tutela", dichiara la capo del Servizio tutela individuale della Banca d’Italia, Margherita Cartechini. In oltre il 60% dei casi l’arbitro ha dato sostanzialmente ragione al cliente e il tempo di risposta medio è calato a 118 giorni, molto ridotto rispetto a quelli del processo civile.

Parallelamente alla campagna informativa, la Banca d’Italia sta collaborando con scuole e università per formare le nuove generazioni a una gestione consapevole e sicura delle proprie finanze. Un obiettivo condiviso con un importante alleato: "Il legislatore ci ha ascoltato – continua Magda Bianco – e l’educazione finanziaria è stata inserita in modo orizzontale nell’ambito dell’educazione civica nelle scuole. A partire, speriamo, dal prossimo anno scolastico lo sarà per tutti i gradi partendo dalla primaria ma anche nella secondaria di primo e secondo grado". I recenti dati sull’alfabetizzazione finanziaria degli italiani, forniti dall’Ocse, rivelano come il livello medio di conoscenze finanziarie nel nostro Paese sia ancora insufficiente. Solo il 37%, infatti, possiede competenze finanziarie di base, una percentuale inferiore alla media europea. Tuttavia i dati si fanno più incoraggianti se riferiti alle giovani generazioni e alle tante iniziative di educazione finanziaria nelle scuole.

Per fare un esempio, quasi il 50% degli studenti ha aumentato il proprio livello di alfabetizzazione finanziaria e potenziato i concetti base della finanza e della matematica finanziaria, oltre il 40% ha più fiducia nelle banche, il 70,8% conosce di più il credito cooperativo e il 43,6% ha migliorato la consapevolezza delle caratteristiche e dei rischi del gioco d’azzardo. Sono questi i risultati di “Una bella educazione“, il corso organizzato dall’Università Lumsa di Roma e da FederLus con l’obiettivo di fornire agli studenti delle scuole superiori gli strumenti necessari per gestire, in modo consapevole e responsabile, le proprie risorse finanziarie. Le lezioni hanno riguardato i temi del risparmio, dell’attività delle banche, del rischio e del rendimento degli investimenti, delle criptovalute, dell’importanza dell’educazione finanziaria per contrastare la violenza di genere.

Anche Banco Desio (nella foto in basso l’ad Alessandro Decio) ha lanciato “Cyber Confusi“, un percorso di educazione finanziaria che si articola in una miniserie di videoclip, vademecum e testi informativi, con consigli utili su come comportarsi per ridurre il rischio di essere vittima di truffe o reati contro la persona come vishing, smishing, phishing e siti clone. Ogni puntata è dedicata a un tema specifico e i materiali multimediali di riferimento vengono pubblicati mensilmente sui media del gruppo.