BEN 1.176 MILIARDI DI EURO. È una cifra astronomica ed è il valore dei risparmi che, nei prossimi venti anni, verranno ereditati in Italia dalla generazione dei millennial, i nati dal 1980 in poi. Peccato, però, che molti nostri connazionali siano poco preparati a gestire questo appuntamento importante, perché non hanno fatto un testamento né hanno pensato a utilizzare gli strumenti finanziari più utili per risparmiare sulle imposte. A sostenerlo è una indagine realizzata dalla società di consulenza finanziaria Moneyfarm, che offre servizi di gestione patrimoniale sui canali digitali.
La quota di persone che dicono di aver redatto un testamento, infatti, è pari ad appena il 7% benché il 44% delle persone intervistate da Moneyfarm (su un campione di età compresa tra 25 e 65 anni) dichiari l’intenzione di farne uno negli anni a venire. Ma il dato più interessante è che, nonostante questo apparente poco interesse a gestire in anticipo l’eredità, ben il 73% dei risparmiatori della Penisola vorrebbe avere più libertà nel decidere a chi lasciare i propri soldi, rispetto a quanto stabiliscono invece le leggi in materia di successioni. La percentuale di chi esprime questo desiderio sale sensibilmente e raggiunge addirittura l’80% tra chi ha più di 55 anni di età. Non ci sono dunque soltanto i figli, i nipoti e i coniugi nei pensieri di chi ha messo da parte un gruzzoletto e vuole lasciarlo ai propri cari.
Secondo il sondaggio di Moneyfarm, la prima persona a cui gli italiani pensano al di fuori della rete dei loro eredi legittimi è quella con cui convivono anche se non sono sposati (nel 19% dei casi), seguita dalla persona con cui hanno legami affettivi stabili, anche senza convivenza (nel 16% dei casi). Ma c’è anche chi si prefigura di lasciare una quota del proprio patrimonio in beneficenza (15%) e chi vorrebbe semplicemente modificare la ripartizione tra i propri eredi legittimi per renderla più vicina alla propria volontà (11%). Tra amicizie, relazioni extraconiugali, conflitti con i figli e legami di affetto di vario tipo, insomma, anche quando si parla di eredità emerge che la famiglia italiana non è più quella di un tempo. Tra i nostri connazionali, c’è poca preparazione anche sui temi fiscali legati alla successione. Quasi la metà (48%) degli intervistati, infatti, ha dichiarato di non aver idea di quanto bisogna pagare per entrare in possesso di un’eredità, con punte del 60% tra gli under 35. Più del 60% dei risparmiatori ha dichiarato di non sapere che ci sono strumenti finanziari come le polizze assicurative da investimento che sono esenti dall’imposta di successione e che, anche senza testamento, consentono di lasciare il proprio patrimonio a persone al di fuori degli eredi legittimi. "Nel corso dei prossimi vent’anni, complice l’invecchiamento demografico record della popolazione italiana, assisteremo a una significativa ridistribuzione della ricchezza", dice Andrea Rocchetti, manager di Moneyfarm che è a capo della struttura di Investment Advisory.
"Mai così pochi erediteranno così tanto", aggiunge Rocchetti, sottolineando che i consulenti finanziari non possono rimanere indifferenti di fronte a questo trend, essendo chiamati a soddisfare esigenze che si sono già evolute e continueranno a evolversi anche in materia di pianificazione successoria. Per questo, per il manager di Moneyfarm è "molto importante stare al passo con i cambiamenti demografici, sociali e culturali: le famiglie stanno già transitando da un modello più tradizionale e tutelato dall’impostazione legittima a un modello più fluido".