NONOSTANTE l’inflazione stia mostrando segnali di rallentamento (+1,1% il dato annuale ad agosto secondo la lettura preliminare Istat), il caro istruzione continua a disturbare il sonno dei genitori italiani: il costo di educare un figlio, dall’asilo nido fino alla laurea, quest’anno è arrivato a toccare una media di 140.500 euro, contro i 135.000 del 2023, registrando così un aumento di oltre il 4% su base annuale. Nell’arco di soli due anni, il prezzo di una formazione a 360 gradi ha registrato un incremento del +9,7%, che per una famiglia italiana tipo si traduce in un extra esborso di 10.600 euro complessivi, oltre 500 euro all’anno per 20 anni.
Il dato emerge dalla terza edizione dell’osservatorio sul costo dell’educazione in Italia condotto da Moneyfarm, società di consulenza finanziaria con approccio digitale, che ha aggiornato i costi relativi a un paniere di riferimento di 160 attività educative con focus sulla città di Milano, per quantificare il peso dell’istruzione sul bilancio delle famiglie italiane. I rincari più consistenti sono stati registrati dalle voci relative all’istruzione privata, scolastica e universitaria, che hanno messo a segno un incremento del +4% in un solo anno. Oltre all’istruzione in senso stretto, però, Moneyfarm ha anche sondato i costi dello studio delle lingue straniere, delle attività sportive o ludico-ricreative e di una serie di altre attività extra-curriculari ormai considerate fondamentali per lo sviluppo personale e per il raggiungimento di competenze trasversali in grado di orientare il successo professionale.
Nel 2024 il costo delle 160 attività che fanno parte del paniere monitorato da Moneyfarm è aumentato in media del 3,9%: garantire a un figlio tutti gli strumenti più adeguati a raggiungere l’indipendenza richiede tra i 57.000 e i 750.000 euro (contro i 55-730 mila euro di ottobre 2023). Ovviamente, la forbice dipende dalle aspirazioni e dalle inclinazioni personali di un figlio, oltre che dalle disponibilità economiche della famiglia di provenienza. Per chi opta per l’istruzione privata, il rientro a scuola costa caro, soprattutto alla scuola dell’infanzia, che è la fase del ciclo di studi che ha registrato l’incremento maggiore rispetto al 2023 (+5,9% di media). Seguono le scuole superiori, con un incremento del +4,3%, le medie con il +3,6% e l’asilo nido (+3,35%). Per chi sceglie istituti particolarmente esclusivi, un ciclo di tre anni alla scuola dell’infanzia può arrivare a toccare i 53.350 euro, mentre l’istruzione superiore può sfiorare i 123.350 euro per cinque anni.
Con la riapertura degli atenei in autunno, si riaccende anche il dibattito sul caro affitti per gli studenti fuorisede, un fenomeno determinato da una serie di fattori, questa volta non solo congiunturali (inflazione e rincaro dei costi dell’energia), ma anche strutturali, come la scarsità dell’offerta di immobili e la concorrenza degli affitti a breve termine. La questione del caro alloggi non può che preoccupare le famiglie che decidono di mandare i figli a studiare ’fuori sede’: Milano detiene saldamente il record di città più cara per gli universitari, con un prezzo medio per una camera singola di 637 euro al mese, ma anche il resto d’Italia non sfugge all’emergenza. In particolare, tra le città monitorate è il capoluogo campano ad aver registrato l’incremento di prezzo maggiore per l’affitto di una camera singola per 10 mesi, ben il +19,30% rispetto al 2023. Non indifferenti anche gli aumenti degli alloggi per studenti che si registrano a Bari (+14,50%), Padova (+14,10%) e Roma (+11,61%). Sommando la spese che uno studente deve sostenere per l’alloggio, esclusi i mesi della pausa estiva, con quelle per retta universitaria, vitto e qualche sfizio, Moneyfarm ha calcolato che studiare da fuorisede 5 anni a Milano e Padova costa, rispettivamente, 82.160 euro e 66.530 euro, il 2,14% e il 7,9% in più rispetto al 2023. Aumentano anche i costi per gli studenti di Napoli e Bari, dove mantenersi fino alla laurea magistrale in un ateneo pubblico costerebbe almeno 64.460 e 63.100 euro (rispettivamente +10,8% e +7,5% rispetto al 2023). Le famiglie di studenti fuorisede andrebbero quindi incontro a spese extra, dai 1.725 euro annui di chi sceglie Milano, ai 6.750 euro di chi sceglie Napoli.
Al giorno d’oggi, diventare genitori è una sfida non soltanto emotiva ma anche finanziaria, che capovolge le prospettive a lungo termine dell’intero nucleo familiare. Per poter assecondare le inclinazioni e le aspirazioni di un figlio, garantendogli una formazione adeguata fin dalla primissima infanzia, i genitori, si sa, sono disposti a fare enormi sacrifici. La buona notizia è che la strada dal nido alla laurea è piuttosto lunga, si hanno a disposizione circa vent’anni, un orizzonte temporale ampio che consente di pianificare in anticipo una strategia di investimento efficace, magari affidandosi all’esperienza di un professionista della consulenza finanziaria, che aiuti ad analizzare in dettaglio la situazione patrimoniale familiare e a mettere ordine tra le priorità. Immaginiamo di impostare un piano di investimento con una soluzione bilanciata-aggressiva: partendo da una somma iniziale di 10.000 euro e associandovi un piano di accumulo di 250 euro al mese, dopo 10 anni si potrebbero ottenere circa 59.108 euro (ipotizzando un rendimento lordo annuo del 6,2% circa). La pianificazione finanziaria può quindi fornire un aiuto decisivo per individuare la soluzione più adeguata a raggiungere un determinato traguardo finanziario, in modo coerente con il profilo di rischio e l’orizzonte temporale a disposizione.
* Investment Consultant Manager di Moneyfarm