Lunedì 24 Febbraio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Le 120 azioni contro lo spreco per risparmiare fino a 500 euro

CIRCA 500 EURO all’anno. È il beneficio economico che ogni famiglia può ottenere abbattendo completamente gli sprechi alimentari, cioè evitando...

CIRCA 500 EURO all’anno. È il beneficio economico che ogni famiglia può ottenere abbattendo completamente gli sprechi alimentari, cioè evitando...

CIRCA 500 EURO all’anno. È il beneficio economico che ogni famiglia può ottenere abbattendo completamente gli sprechi alimentari, cioè evitando...

CIRCA 500 EURO all’anno. È il beneficio economico che ogni famiglia può ottenere abbattendo completamente gli sprechi alimentari, cioè evitando che finiscano nella pattumiera cibi ancora commestibili che ogni giorno acquistiamo al supermarket o nei ristoranti. I calcoli sono il risultato di uno studio coordinato dall’Università di Bologna, con la collaborazione della Fondazione Barilla, organizzazione no profit nata per iniziativa dell’omonimo gruppo industriale emiliano, che promuove comportamenti e scelte alimentare sostenibili. Proprio la Fondazione Barilla, dopo la realizzazione dello studio, ha deciso di pubblicare un libro per mettere nero su bianco quali sono le possibili azioni da intraprendere per evitare di mandare al macero cibi preziosi, portando così benefici all’ambiente e alla società e ottenendo anche un vantaggio economico. Il manuale si intitola "Il libro del risparmio- 120 azioni contro lo spreco alimentare per risparmiare dentro e fuori casa" ed è stato presentato a Milano il 4 febbraio scorso. Hanno partecipato all’evento diverse aziende sponsor dell’iniziativa, tra cui Banca Mediolanum, rappresentata dal direttore commerciale Stefano Volpato.

Banca Mediolanum non si occupa ovviamente di alimentazione e produzione industriale di cibi ma ha aderito alla campagna della Fondazione Barilla, per una ragione che ritiene fondamentale: la lotta allo spreco di cibo fa parte di una più ampia cultura del risparmio, che nel nostro Paese ha radici profonde ma purtroppo rischia di diventare meno solida di un tempo o addirittura di svanire. "Occorre un’azione di sistema per creare a livello sociale una coscienza e quindi un comportamento responsabile e sostenibile orientato al futuro", sostiene Volpato, che sottolinea come il risparmio sia un asset prezioso per il nostro Paese. "Va tutelato e sviluppato perché sarà la risorsa con cui daremo una risposta ai nostri bisogni di vita soprattutto quando saremo più fragili", dice ancora il direttore commerciale di Banca Mediolanum, che aggiunge: "poter contare su risorse robuste restituisce dignità, libertà e autonomia alla persona". La riflessione del direttore commerciale di Banca Mediolanum è dunque allineata all’obiettivo del progetto messo in campo dalla Fondazione Barilla proprio perché evitare gli sprechi di alimenti significa anche avere stili di vita che, come la propensione ad accantonare una parte dei propri redditi e a investirli, rappresentano "un pilastro per costruire una società più forte, consapevole, responsabile e autonoma".

Risparmiare è "figo", insomma, non un comportamento che mira a un’ austerity senza senso. Questa considerazione vale ovviamente anche per lo spreco alimentare, come emerge dalle cifre passate in rassegna nell’analisi dell’Università di Bologna, che accompagna il Libro del Risparmio della Fondazione Barilla. Ogni anno, secondo le stime della Fao, circa un terzo del cibo prodotto globalmente viene sprecato, all’interno della filiera produttiva che va dal campo coltivato fino alle tavole. Ciò corrisponde a oltre un miliardo di tonnellate di cibo e rappresenta una considerevole perdita dal punto di vista economico e ambientale. Non va infatti dimenticato che, quando si spreca cibo, si stanno sprecando anche le risorse impiegate per la sua produzione, come l’acqua, la terra e l’energia. È stato stimato che le perdite lungo la filiera contribuiscono a generare fino al 10% delle emissioni globali di gas serra.

Lo spreco alimentare (in inglese food waste) è un insieme di comportamenti sbagliati che include tutta la quantità di cibo che non viene consumato nelle cucine domestiche ma anche nella ristorazione e nei punti vendita al dettaglio, dove resta per troppo tempo negli scaffali e poi finisce inevitabilmente al macero. In campo domestico, a livello mondiale, si concentra la parte più significativa degli sprechi, ovvero il 60%. Seguono settore della ristorazione con il 28% e quello delle vendite al dettaglio con il 12%.

In tutta l’Unione Europea ogni anno vengono generate oltre 59 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari, pari a 132chili per ogni abitante, con un valore di mercato stimato in 132 miliardi di euro. Allo stesso tempo, secondo le rilevazioni di Eurostat aggiornate al 2023, oltre 42 milioni di persone non possono permettersi un pasto di qualità ogni due giorni. Assieme al lancio del libro, è stata lanciata una campagna dal titolo "Chi non spreca ci guadagna", che ha come testimonial Mara Maionchi, con un messaggio semplice: "prevenire gli sprechi alimentari è alla portata di tutti". Il manuale della Fondazione Barilla illustra 120 azioni antispreco con le quali è possibile arricchire la quotidianità. Nella preparazione del libro, si parte da un’analisi approfondita e accurata della letteratura scientifica nazionale e internazionale per identificare quali sono i cibi maggiormente sprecati (come frutta, verdura, pane, latticini freschi) e quali sono le principali motivazioni di questo spreco (per esempio una conservazione errata, una erronea lettura delle date di scadenza oppure l’acquisto di una quantità eccessiva). Una volta terminata la parte di analisi, gli autori del libro hanno identificato le possibili azioni anti-spreco e le hanno suddivise in 5 categorie principali. Le prime trattano di come conservare al meglio le varie tipologie di cibi, come cucinare utilizzando anche parti degli alimenti che solitamente scartiamo come per esempio le bucce e come riutilizzare gli avanzi. Le ultime due sezioni si concentrano invece sulla pianificazione dei pasti e sui comportamenti fuori casa, in particolare sul momento della spesa o al ristorante. Il libro è disponibile gratuitamente e chiunque può richiederne una copia direttamente sul sito della Fondazione Barilla (www.fondazionebarilla).