Giovedì 26 Settembre 2024

La strategia. Unicredit mette al centro i criteri ESG

La strategia. Unicredit mette al centro i criteri ESG

La strategia. Unicredit mette al centro i criteri ESG

UNA TRANSIZIONE equa e giusta. È stato l’argomento al centro dell’ESG Day, l’evento organizzato il 9 novembre scorso da UniCredit che ha visto la partecipazione di circa 11mila persone, collegate online e in presenza nelle sedi della banca a Milano, in piazza Gae Aulenti e a Lampugnano. Incontri, dibattiti e conferenze hanno avuto come filo conduttore le tematiche ESG (Enviromental, Social and Governance), un acronimo che sta diventando sempre più importante nel mondo finanziario e nella business community internazionale. Con ESG si fa riferimento ai temi inerenti alla preservazione del capitale naturale, con l’abbattimento delle emissioni di CO2, il ruolo sociale delle imprese e la trasparenza della governance: tutti fattori essenziali per attuare una transizione verso un’economia più green e sostenibile, rispettosa dell’ecosistema ma anche sensibile ai temi dell’etica e dell’inclusione sociale. I partecipanti all’ESG Day di UniCredit, tra cui dipendenti, clienti e partner della banca insieme a prestigiosi esperti internazionali sui temi della sostenibilità, hanno avuto la possibilità di partecipare a diverse discussioni che hanno coperto l’intero raggio delle tematiche sociali e ambientali.

I lavori sono iniziati con il discorso di apertura dell’amministratore delegato e responsabile per l’Italia di UniCredit, Andrea Orcel. Dopo di lui, la responsabile della strategia ESG di UniCredit, Fiona Melrose e la responsabile di Group Stakeholder Engagement, Joanna Carss. Nel corso della giornata sono susseguiti gli interventi di diverse personalità esterne come, Matteo Ward, imprenditore del settore della moda sostenibile, nonché amministratore delegato e co-fondatore di Wrad. Altro intervento di rilievo è stato quello dell’evoluzionista Telmo Pievani, professore ordinario al dipartimento di Biologia dell’Università di Padova. La sessione di apertura, intitolata “Cosa ci aspetta: salvaguardare l’equilibrio climatico in tempi difficili”, ha visto un’importante discussione tra i relatori Angela Morelli, ceo e co-fondatrice di InfoDesignLab, Silvia Pavoni, fondatrice e redattrice di FT Sustainable Views, Xavier Lerin, senior research manager di ShareAction e Massimo Catizone, Global Head of ESG Advisory di UniCredit. Hanno fatto parte del panel anche Paloma Lopez Imizcoz, ESG manager di NB Renaissance, Francesca Perrone, Head of ESG & Start Lab Italy di UniCredit, e il moderatore Giuseppe Zammarchi, Head of ESG Metrics, Policies & Disclosures di UniCredit. Al centro del dibattito della tavola rotonda è stato il concetto di interdipendenza, ovvero la necessità di condividere la gestione della transizione fra più settori, agevolando dialogo e scambio di informazioni e soluzioni per costruire il futuro per le prossime generazioni.

La seconda sessione della giornata organizzata da UniCredit si intitolava “Il dibattito sociale: mettere la S al centro”, moderata da Rossella Iorio, Head of ESG Service Excellence di UniCredit, con la partecipazione di Giovanna Melandri, ex presidente del Museo Maxxi di Roma e ora presidente di Human Foundation e ambasciatore GSG. Assieme a loro Enrico Giovannini, professore all’Università di Tor Vergata e direttore dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Ilaria di Mattia, head of ESG Strategy & Implementation di UniCredit, Silvia Cappellini, general manager della UniCredit Foundation, Stefano Zamagni, professore di Economia Civile all’Università di Bologna, oltre al già citato Matteo Ward. Il dibattito (nella foto sopra) di questa seconda sessione è partito dal presupposto che senza i principi fondamentali di equità e giustizia sociale, la transizione verde per preservare il pianeta non è possibile da preseguire anche pensando alle generazioni future. La vera sfida sta proprio nel bilanciare gli obiettivi ambientali con le ripercussioni sociali, assicurando che nessuno venga lasciato indietro mentre si cerca di realizzare un mondo più “green” e sostenibile. L’ultima sessione è stata dedicata a due temi emergenti: “Tutelare la biodiversità e passare all’economia circolare”. Il panel, moderato sempre da Rossella Iorio, ha coinvolto Tim Flannery, Chief councillor dell’Australian Climate Council, Andreas Wagner, Head of Division Promotional Loan & Startup and Succession Financing di UniCredit HVB, Juergen Kern, director Corporate Strategy and Sustainability di Kfw e del già citato professor Telmo Pievani. Il tema esplorato è stato la conservazione del capitale naturale che, accanto alle preoccupazioni per il clima, riguardano anche la perdita di biodiversità e la promozione dell’economia circolare, con un trio sempre più convergente nelle strategie di sostenibilità. La sensibilizzazione verso questi temi vuole garantire che le generazioni future possano continuare a beneficiare dell’ecosistema naturale in un modo che non impoverisca le nostre risorse naturali.

I partecipanti all’ESG Day di UniCredit hanno anche avuto l’opportunità di verificare come le idee discusse nel corso della giornata possono essere messe in pratica, attraverso una serie di workshop guidati da professori del Politecnico di Milano. L’evento organizzato dal gruppo guidato da Andrea Orcel è stato un modo per porre l’accento sul fatto che l’ESG è ormai incorporato in ogni attività della banca come uno dei cinque imperativi strategici del piano strategico “UniCredit Unlocked”. È in altre parole una mentalità collettiva basata su tre principi guida. Il primo è “rispettare i più alti standard possibili per fare la cosa giusta, sia per i clienti che per la società. Il secondo è “essere pienamente impegnati a sostenere i clienti in una transizione giusta ed equa”. Infine, il terzo principio guida è “riflettere e rispettare, nei processi aziendali e decisionali, le opinioni degli stakeholder”, cioè di soggetti come dipendenti, clienti e fornitori che hanno interessi economici rilevanti nei confronti della banca.