
I PIÙ AMATI TEDESCHI La Germania è il Paese che predilige l’Italia come meta di vacanza ed il 44% dei tedeschi prevede di tornare a passarci le ferie nei prossimi 3 anni. Anche per l’inizio del 2025 si conferma questo trend: dalle prenotazioni aeroportuali già effettuate, nei primi 6 mesi dell’anno, si prevede l’arrivo di circa 1.2 milioni tedeschi
È IL TRAINO DELL’ECONOMIA italiana. Il settore turismo conferma ancora una volta di rappresentare uno dei principali motori del Paese. Lo testimoniano gli ultimi dati presentati da Enit, l’Agenzia Nazionale del Turismo. Nel 2024, infatti, il contributo del turismo all’economia italiana è stato pari al 10,8% del Pil, generando il 13% di occupazione e si prevede che si potrà arrivare entro il 2034 al 12,6% del PIL, con un contributo occupazionale del 15,7%. L’Italia ha registrato oltre 235 milioni di presenze di turisti stranieri (+3,7% rispetto all’anno 2023), principalmente per viaggi di vacanza. Visitatori internazionali che contribuiscono alla crescita dei territori con una spesa destinata alle vacanze che equivale a 28,7 miliardi di euro (nei primi 9 mesi del 2024, su 48,8 mld di spesa totale) ossia il 65% di quanto speso complessivamente con una crescita del +8,5% sul 2023. Seguono i viaggi per lavoro (13,7%), per visitare parenti e amici (12,7%), per studio (3%) e per shopping/acquisti (1,8%). “I flussi turistici confermano che l’Italia ha un potenziale immenso e che possiamo crescere ancora molto", dice Ivana Jelinic (nella foto), amministratore delegato di Enit. "Promuovendo le nostre eccellenze, tra cui anche le mete alternative alle grandi città, possiamo contribuire ad accrescere questo trend, fornendo un contributo decisivo allo sviluppo economico e culturale del Paese – aggiunge – I numeri sono la testimonianza migliore della strada tracciata. I primi segnali del 2025 sono incoraggianti, puntiamo a migliorarci guardando sempre a nuovi mercati e possibilità sinergiche con l’unico obiettivo di portare sviluppo e occupazione in Italia".
Significative le motivazioni per le quali i viaggiatori stranieri scelgono di trascorrere la vacanza in Italia (oltre alle classiche legate ad arte e cultura). Significativo il dato relativo ai soggiorni enogastronomici che crescono del +176% negli ultimi 10 anni. Da esperienze di nicchia a inizi anni 2000, oggi rappresentano una tendenza affermata. Il solo turismo internazionale ha speso nell’enogastronomia nostrana 363 milioni di euro nell’ultimo anno; un comparto che valorizza non solo le “classiche” mete turistiche ma che porta alla scoperta delle aree interne del Paese, delle tradizioni e dei sapori italiani. In termini di volumi si tratta di 1,1 milioni di visitatori stranieri che scelgono questa tipologia di soggiorno e che trascorrono all’insegna dell’enogastronomia 1,8 milioni di pernottamenti. La Germania si posiziona tra i mercati in testa al rating del turismo enogastronomico per pernottamenti turistici con oltre 100 mila viaggiatori che soggiornano per 361 mila notti, per un totale di oltre 58 milioni di euro di spesa solo per questa tipologia vacanza. Da qui emerge una correlazione diretta tra l’export dei nostri prodotti ed il turismo in arrivo. Le eccellenze del Made in Italy esportate rappresentano, infatti, il primo “biglietto da visita” del nostro Paese all’estero e attraggono turisti in arrivo.
Primeggia il settore dei prodotti agroalimentari: nei primi 6 mesi del 2024 l’export di questi è risultato pari a circa 34 miliardi di euro (+7,1% su gennaio-giugno 2023, con una previsione di chiusura '24 a 70 miliardi). I principali Paesi destinatari delle esportazioni agroalimentari nostrane sono Germania (15,4% sul totale), Stati Uniti (11%), Francia (11%) e Regno Unito (6,8%), che si ritrovano per l’appunto tra le nazioni che maggiormente scelgono l’Italia. Difatti ai primi posti tra coloro che trascorrono le vacanze nel nostro Paese troviamo Germania (14,8% nei primi 9 mesi dello scorso anno), Francia (13,2%), Regno Unito (7,5%) e Usa (circa 5%). "Siamo sulla strada giusta, la promozione delle nostre eccellenze all’estero funziona, come dimostra la correlazione tra l’export e gli arrivi in Italia. Facciamo conoscere le nostre offerte e da qui innestiamo una filiera produttiva che crea valore ed investimenti in Italia, grazie al ritorno in termini di spesa e soggiorni dei turisti internazionali nel nostro Paese", prosegue Ivana Jelinic. Altro fenomeno emergente è quello del turismo rigenerativo ossia una nuova modalità di vacanza sostenibile che contribuisce attivamente alla valorizzazione dell’ecosistema naturale e sociale del territorio, che propone iniziative di recupero ambientale e di raccolta dei rifiuti in mare, sulle coste, nei parchi naturali, ma anche di apprendimento e condivisione con i compagni di viaggio di tecniche produttive, di raccolta e di trasformazione agricola, artigianali e di cucina locale.
Secondo ultimi dati Booking, il 44% dei consumatori alto-spendenti in Europa, Asia e Nord America sarebbe disposto ad aumentare del 10% la propria spesa per i viaggi se ciò contribuisse alla protezione dell’ambiente; il 39% di loro sarebbe addirittura disposto a spendere di più. Un concetto che trova d’accordo anche gli italiani: il 64% considera l’ambiente e la sostenibilità come fattori influenti nelle proprie decisioni di viaggio, un dato che sale al 71% tra gli under 35. Inoltre, secondo dati Enit, il 75% degli italiani ritiene che la crescita del turismo sostenibile sia fondamentale per la transizione ecologica del Paese, mentre il 63% preferisce destinazioni turistiche locali per promuovere il turismo di prossimità e valorizzare i borghi italiani. "Notiamo che i giovani mettono al primo posto la sostenibilità del viaggio, numerosi turisti internazionali prediligono nuove esperienze all’aria aperta ed alla scoperta di mete alternative alle grandi città. L’Italia è in grado di rispondere a tutte queste esigenze grazie alla sua offerta", Conclude Jelinic.