POCHI RISPARMIATORI italiani lo conoscono bene e pochi turisti italiani vi hanno mai messo piede. Ma c’è un paese sudamericano che è entrato nel mirino degli investitori internazionali. Si tratta del lontanissimo Paraguay che ha ottenuto di recente una promozione per quel che riguarda la sua affidabilità finanziaria. L’agenzia di rating Moody’s ha infatti da poco alzato la sua valutazione sul debito pubblico paraguayano portandola a Baa3. È un un livello che segna lo spartiacque tra le obbligazioni giudicate meno rischiose e quelle invece valutate come titoli ad alto rischio. Segno evidente che, almeno per Moody’s, il Paraguay è diventato una nazione più solida dal punto di vista finanziario ed è un debitore più affidabile di prima. Dopo questa promozione, una grande casa d’affari internazionale come Goldman Sachs ha pubblicato un’analisi tutta dedicata al paese latino americano evidenziando le opportunità per gli investitori che ne acquistano i bond.
Innanzitutto, hanno sottolineato gli analisti di Goldman Sachs, il Paraguay potrebbe diventare presto un "astro nascente" sui mercati finanziari se, oltre a Moody’s, ricevesse un aumento di rating da parte di un’altra grande agenzia internazionale come S&P o Fitch. In secondo luogo, i conti del paese sono solidi se si considera che ha un rapporto tra debito e Pil attorno al 43%, inferiore al 56-58% di gran parte dei paesi emergenti che hanno più o meno lo stesso rating. Infine, non va dimenticato che l’economia paraguayana dovrebbe crescere nel 2024 del 3,8%, contro il 2% medio dell’area geografica circostante. Fatte queste premesse, gli analisti di Goldman Sachs giungono a una conclusione: "Le obbligazioni sovrane del Paraguay hanno già avuto una performance superiore a quelle dei bond dei paesi emergenti con rating superiore all’investment grade ma riteniamo che questa sovraperformance sia destinata a estendersi".
Peccato però che, almeno per un piccolo risparmiatore privato, i bond paraguayani siano merce rara. Difficile trovarli sui listini occidentali, ve ne sono alcuni emessi in dollari e scambiati alla borsa di Francoforte, che hanno già avuto una rivalutazione dei prezzi di ben il 10% nel corso del 2024, proprio sulla scorta dell’appeal acquistato dai titoli tra gli investitori. Vedremo se, con la rinnovata attenzione della comunità finanziaria verso questo paese sudamericano, arriveranno nuove emissioni anche in Europa.
A. T.