Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Il credito cooperativo prospera in Emilia. Romagna

Le banche di credito cooperativo in Emilia-Romagna aprono nuovi sportelli e aumentano i finanziamenti a imprese e famiglie, contribuendo allo sviluppo economico e sociale della regione.

Il credito cooperativo prospera in Emilia. Romagna

Le banche di credito cooperativo in Emilia-Romagna aprono nuovi sportelli e aumentano i finanziamenti a imprese e famiglie, contribuendo allo sviluppo economico e sociale della regione.

TANTE BANCHE chiudono sportelli ma chi vuol restare vicino al cliente ne apre di nuovi e negli ultimi 5 anni ha erogato 13,5 miliardi di euro di impieghi totali, suddivisi in 7,2 miliardi a imprese ed enti e 6,3 miliardi di euro alle famiglie (+48,1%). È il caso delle banche di credito cooperativo in Emilia-Romagna che hanno presentato i propri dati nel convegno organizzato a Cesenatico le scorse settimane dalla Federazione regionale Bcc Emilia-Romagna: "In totale, a giugno 2024, registriamo 346 sportelli, in crescita del +3,1% nell’ultimo quinquennio a fronte di una contrazione del 19% della presenza delle altre banche", spiega il presidente della Federazione regionale, Mauro Fabbretti (nella foto a destra). Sono questi i numeri da cui partire per tracciare un quadro della presenza e del ruolo delle Bcc in Emilia-Romagna. "Un presidio – spiega Fabbretti – che vede le Bcc operare in 162 comuni (per il 46,2% con meno di 5.000 abitanti), in 13 dei quali come unica presenza bancaria (erano appena 5 nel 2019): un ‘peso specifico’ della cooperazione di credito che si attesta al 18,7% degli sportelli totali del territorio, con una percentuale che sale al 21% nei Comuni delle aree interne e al 23,6% in quelli periferici".

E sono proprio le aree rurali o marginalizzate dove l’impatto della presenza delle Bcc si fa più forte: il mantenimento di punti di accesso fisico in queste zone, infatti, ha contribuito allo sviluppo delle aree di insediamento aumentando anche l’occupazione sia in via diretta (grazie ai 2.900 dipendenti delle Bcc regionali, in crescita del 10% nel quinquennio, con una componente femminile del 46%), sia in via indiretta, tramite l’indotto virtuoso del finanziamento alle imprese. Naturalmente la presenza degli sportelli Bcc è anche fattore propulsivo dello sviluppo delle comunità e delle imprese del territorio attraverso lo strumento del credito: "In Emilia-Romagna il sostegno finanziario delle Bcc negli ultimi cinque anni è stato estremamente rilevante – prosegue Fabbretti –: 13,5 miliardi di euro di impieghi totali (+20% negli ultimi cinque anni), suddivisi in 7,2 miliardi di euro impieghi a imprese ed enti (+2,4%) e 6,3 miliardi di euro impieghi a famiglie (+48,1%)". Crescono anche le quote di mercato della cooperazione di credito che, a oggi, sono particolarmente elevate in alcuni comparti: 19,2% nel settore agricolo (+2,2% nell’ultimo quinquennio), 23,9% nel turismo (+0,5% con la quota che vola al 36,7% per le realtà con meno di 20 addetti, dimensione caratteristica delle imprese che compongono il tessuto economico regionale), 15,9% per il settore edile (+4,7%) e 23,2% per artigianato e piccola manifattura. In aumento anche i soci che superano quota 148.000 (+11,9% su base quinquennale) e i depositi che raggiungono i 16,9 miliardi di euro dal 2019 al 2023, (+33,8%). Un dato che si fa ancora più rilevante nella misura in cui incide direttamente sull’economia regionale: l’80% del risparmio raccolto, infatti, è diventato credito per l’economia reale dell’Emilia-Romagna (con almeno il 95% del credito erogato nello stesso territorio che ha generato il risparmio). Ma non solo: gli utili prodotti dalle Bcc hanno confermato la funzione generativa del credito cooperativo con ricadute positive sui propri territori: dal 2019 al 2023 sono stati infatti erogati 27,7 milioni di euro sotto forma di donazioni e sponsorizzazioni per iniziative relative alla cultura, salute, sport e alla promozione del territorio, a cui si aggiungono gli oltre 5,5 milioni di euro donati nel solo 2023 per le aree e le comunità alluvionate.

"Fra la Capogruppo e le Bcc sul territorio c’è e ci deve essere una grandissima sinergia anche sul piano strategico perché sono le nostre banche ad essere in prima linea sul territorio, a coglierne le necessità e le criticità e a segnalare i filoni in cui è necessario intervenire e sviluppare progettualità – spiega Giorgio Fracalossi (a sinistra, sopra), presidente Gruppo bancario Cassa Centrale – e questo significa anche quando e dove decidere di aprire nuove filiali, saranno 25 quelli delle Bcc dell’Emilia-Romagna afferenti al Gruppo Bancario Cassa Centrale nei prossimi tre anni, o se mantenere quelle esistenti. In questo caso la valutazione non può essere esclusivamente di natura economica ma entra in gioco il valore della relazione e della prossimità che caratterizza il credito cooperativo: quanto impatta sul territorio la nostra filiale? Quanto valore genera in quell’area? Quanto sostiene le comunità che popolano i luoghi in cui la filiale opera? Sono queste domande che dobbiamo porci, Bcc e Capogruppo insieme. È un modello inedito in Europa ma è la nostra essenza".

Da parte sua, il Gruppo Bcc Iccrea, con i suoi 235 sportelli operativi in Emilia Romagna, è al fianco delle comunità che vivono e lavorano in regione, con l’impegno di raggiungere una quota di finanziamenti al territorio, al 2026, pari 9,5 miliardi e una raccolta diretta di oltre 11 miliardi. "Le nostre Bcc – aggiunge Giuseppe Maino (a sinistra, sotto), presidente Gruppo Bcc Iccrea – sono in prima linea anche per i finanziamenti a carattere Esg: come Gruppo abbiamo emesso 21.165 finanziamenti a valenza ambientale per un totale di 748 milioni di euro e, di questi, l’8,23%, pari a 61,5 milioni, è il contributo che viene dalle 4 Bcc con sede in questa regione. Numeri che testimoniano la forza e la capacità delle Bcc del Gruppo di essere accanto all’economia reale e di sostenere le esigenze delle famiglie e delle Pmi, con soluzioni moderne e al passo con i tempi".