UN FONDO PER FINANZIARE le aziende innovative, fatto da chi nei decenni scorsi ha creato con successo altre aziende innovative. Si chiama Italian Founders Fund (Iff) ed è una nuova realtà nata di recente in Italia nel panorama del venture capital, cioè nel mondo degli investitori istituzionali che sostengono le startup con alto potenziale di crescita. Iff si definisce un fondo "nato da founder per i founder" e ha raccolto le risorse, oltre che da imprenditori che hanno lanciato in passato delle startup di successo, anche da una ventina di family office, strutture che gestiscono i patrimoni finanziari delle famiglie più abbienti. Alla guida del fondo c’è Lorenzo Franzi, che ha alle spalle una lunga esperienza nel settore delle banche di investimento, nel venture capital e anche lui in passato è stato fondatore di una startup.
Dottor Franzi, perché avete scelto di coinvolgere nella vostra iniziativa chi ha fondato in passato delle aziende di successo?
"Abbiamo cercato sostanzialmente di creare un collegamento tra diverse generazioni di imprenditori. La prima è quella di chi in passato ha fondato realtà innovative e che è sempre portato a supportare l’innovazione e la creatività, guarda con curiosità alle nuove idee imprenditoriali. A questi soggetti noi offriamo la possibilità di fare quello che già di fatto fanno da tempo: investire in altre realtà dal potenziale di crescita. Gli offriamo però la possibilità di farlo in maniera strutturata e organizzata, attraverso il nostro fondo e il team di professionisti di cui si avvale. Agli imprenditori di nuova generazione, invece, permettiamo di entrare in contatto con persone di esperienza dalle quali possono trarre preziosi consigli e indicazioni sugli errori da evitare. Quasi sempre chi crea una startup con alto potenziale di crescita cerca di entrare in contatto autonomamente con chi ha avuto successo in passato, che spesso non ha però il tempo di analizzare tutte le idee imprenditoriali che gli vengono presentate".
Quante risorse avete raccolto per il fondo?
"Abbiamo una dotazione attuale di 50 milioni di euro e il nostro obiettivo è investire in 25 società. Al momento abbiamo già annunciato due operazioni e ne abbiamo altre tre che hanno già iniziato un processo di finalizzazione".
In quali tipologie di aziende investirete?
"In primo luogo, le società in cui investiamo devono avere un altissimo potenziale di crescita. Devono cioè essere aziende che, in un orizzonte di 7-10 anni, potranno valere tra 50 e 100 volte rispetto a oggi. Spesso ci capita di vedere ottime idee imprenditoriali che però hanno un potenziale di sviluppo del business di tre, cinque o dieci volte rispetto alla fondazione. Sono tassi elevati e i progetti sono validissimi, ma per noi non bastano, non rientrano nei target che ci siamo prefissati".