NON SONO PIÙ così vantaggiosi come sei mesi fa, quando i tassi lordi offerti superavano anche il 4%, ma restano comunque uno strumento interessante per parcheggiare la liquidità ottenendo un discreto rendimento dall’1,5 al 2,5-3% netto all’anno. Stiamo parlando dei conti di deposito tornati in auge con l’inizio due anni fa della stagione del rialzo dei tassi da parte della Bce per contrastare l’inflazione, e ancora validi nonostante i tagli del costo del denaro decisi e/o annunciati sempre dalla Banca centrale europea abbiano ridotto i rendimenti. Del resto si tratta di prodotti sicuri, con la garanzia fino a 100mila euro del Fondo interbancario di tutela dei depositi, e per questo motivo hanno rendimenti contenuti rispetto ad altri strumenti finanziari più rischiosi, soprattutto nella versione deposito libero. Per avere rendimenti più alti si può scegliere comunque un deposito vincolato che però obbliga a rimanere appunto vincolati con la banca per un certo periodo di tempo, da 1 fino a un massimo di 5 anni.
I conti deposito sono consigliabili a tutti come alternativa a fondi monetari, Bot o Btp a breve-medio scadenza, e in particolare, spiegano gli esperti di Altroconsumo, ai giovani che hanno poche possibilità di risparmiare ed è giusto che scelgano prodotti a basso rischio. Andando avanti con gli anni, le possibilità di risparmio crescono e si potrà invece diversificare il portafoglio con prodotti anche più rischiosi, pensando anche a un risparmio di tipo previdenziale. I pensionati invece se hanno del risparmio accumulato hanno l’obiettivo di salvaguardare il capitale e difenderlo dall’erosione dell’inflazione senza però metterlo a rischio. Optando quindi per investimenti su brevi o medie scadenze e sicure come possono essere appunto, all’interno di una diversificazione, i conti deposito. Con i tassi in discesa, riuscire a ottenere dal mercato monetario un rendimento reale positivo, ovvero al netto dell’inflazione (il dato tendenziale della componete di fondo è stimata dall’Istat al 2,1% a fine 2024), sarà sempre più difficile. Meglio allora agire oggi e assicurarsi ritorni ancora accettabili. Rispetto a qualche mese fa la remunerazione per la liquidità è scesa ma vincolando i propri risparmi su un conto deposito, così come investendo in titoli di Stato italiani, è possibile strappare un rendimento compreso tra il 3% e il 4% con punte addirittura del 5% se si sfruttano le promozioni messe in campo da alcuni istituti di credito. E tutto senza alzare l’asticella del rischio e mettendosi al riparo dalla perdita di potere d’acquisto. Il rendimento, però, non deve essere l’unica variabile da prendere in considerazione nelle scelte di investimento.
Complice la discesa a settembre dell’inflazione europea all’1,8% (stime preliminari Eurostat), mercati e analisti si attendono che dopo il taglio di ottobre dei tassi da parte della Bce, ce ne siano altri cinque nei prossimi mesi – carovita permettendo – per scendere fino alla soglia del 2% entro luglio 2025. Investire oggi in un conto deposito quindi permette, se si opta per i vincoli e per scadenze fino a 4-5 anni, di garantirsi rendimenti più elevati rispetto a quelli che verranno offerti in futuro.