Sabato 29 Giugno 2024

"Così la finanza agevolata aiuta le aziende italiane a competere"

Le imprese italiane possono accedere a finanziamenti agevolati e crediti d’imposta per crescere e competere, grazie alla consulenza di Vendor. La finanza agevolata è cruciale per affrontare sfide come la trasformazione digitale ed ecologica. Il Piano Transizione 5.0 e il Pnrr offrono opportunità di investimento. Le imprese devono pianificare strategie sostenibili per una transizione energetica efficace.

"Così la finanza agevolata aiuta le aziende italiane a competere"

"Così la finanza agevolata aiuta le aziende italiane a competere"

CONTRIBUTI a fondo perduto, finanziamenti agevolati e crediti d’imposta. Sono soltanto alcuni degli strumenti con cui le aziende italiane possono trovare risorse per crescere e competere. Ne parla in questa intervista Stefano Ciacciarelli, amministratore delegato di Vendor, società specializzata nella consulenza alle imprese.

Come la finanza agevolata può aiutare le aziende italiane?

"Negli ultimi anni le imprese si sono trovate ad affrontare alcuni problemi come il Covid l’incremento del costo delle materie prime e un prezzo sempre più elevato dell’energia. Inoltre, emerge sempre più forte l’esigenza di spostare i modelli di business aziendali verso una trasformazione digitale ed ecologica. In questo contesto, la finanza agevolata è un importante strumento per affrontare le sfide e intraprendere percorsi di sviluppo e crescita. Tramite contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati e crediti d’imposta, le imprese possono infatti accedere alle risorse messe a disposizione a livello europeo, nazionale e regionale. Di fatto, la finanza agevolata rappresenta quindi uno strumento che permette alle imprese di essere più efficienti e competitive. L’ambito finanziario è però solo uno degli aspetti su cui un’impresa può agire per essere più efficiente".

Concretamente, in che modo Vendor aiuta le aziende a crescere e a competere?

"Vendor affianca le imprese verso l’efficienza agendo su tre fronti: quello finanziario, energetico e operativo. Dal nostro punto di vista, oltre allo strumento della finanza agevolata, le imprese possono recuperare competitività ottimizzando i processi aziendali e riducendo gli sprechi energetici. È per questo che abbiamo creato tre divisioni tra loro integrate".

Quali sono?

"Con la divisione dedicata all’efficienza operativa agiamo sui processi aziendali (come la produzione e la gestione del magazzino) identificando e riducendo gli sprechi in ottica lean, cioè per creare una struttura aziendale agile. Con la divisione focalizzata sull’efficienza energetica riduciamo gli sprechi in ambito energetico. Infine, con le attività di finanza agevolata supportiamo le imprese nell’ottenimento degli incentivi di cui ho parlato. È interessante notare come, nell’ambito della finanza agevolata, ci siano recenti novità per le imprese che si basano su una maggiore sinergia tra questi tre ambiti che ho descritto. Mi riferisco al nuovo Piano Transizione 5.0 che mira a sostenere le imprese che investono in ambito di innovazione ed efficienza energetica. L’ottimizzazione di tali sfere, congiuntamente, rappresenta quindi sempre più un valore aggiunto che consente alle aziende di differenziarsi ed essere competitive".

Come funzionano i bandi di finanza agevolata?

"I bandi sono numerosi, sempre più caratterizzati da tempistiche stringenti e requisiti tecnici puntali e complessi. Per questo motivo le imprese hanno spesso difficoltà a rimanere aggiornate sugli incentivi presenti, nel selezionare l’agevolazione più idonea alle proprie esigenze o superare le valutazioni tecniche dei progetti presentati. Pensi che, da un’indagine di Unioncamere che ha coinvolto oltre 33mila realtà produttive, è emerso che solo un’impresa su cinque conosce le misure di incentivazione a sua disposizione. Per le aziende è quindi fondamentale avere al proprio fianco il giusto partner che possa affiancarle in tutto l’iter: dall’identificazione fino all’ottenimento del contributo. Proprio per questo motivo, accanto a un’intensa attività di informazione, abbiamo ideato un servizio che permette alle imprese di avere un tutor dedicato con il compito di segnalare tutte le opportunità disponibili e di affiancarle".

Come si inserisce la dinamica del Pnrr tra i fondi destinati alle imprese?

Il Pnrr italiano prevede una dotazione complessiva di 194,4 miliardi di euro, di cui 122,6 miliardi in prestiti e 71,8 miliardi di sovvenzioni. Tra gli obiettivi è previsto il sostegno agli investimenti che possano rafforzare il tessuto imprenditoriale italiano e assicurare una crescita continua. In particolare, per ciò che riguarda i fondi del Pnrr per le imprese, il 18,7% della dotazione complessiva del Piano è destinata a finanziare incentivi e agevolazioni a sostegno degli investimenti delle stesse, riguardanti settori chiave come innovazione tecnologica, green economy, formazione e turismo. Tra questi, alcuni esempi di agevolazioni finanziate da risorse del Pnrr sono il Fondo Impresa Donna, i bandi Brevetti+, Marchi+, Disegni+ o il Bando Parco Agrisolare, di cui si attende una nuova edizione per sostenere l’installazione di impianti fotovoltaici di imprese agricole ed agroindustriali".

Ultimamente si parla molto anche di incentivi legati al tema della sostenibilità e dell’efficienza energetica. Come affrontano questi aspetti le imprese italiane?

"È indubbio che non soltanto l’Ue, ma anche le imprese, riconoscano l’importanza di investire in ottica green. Secondo l’Istat, il 69% delle imprese manifatturiere ha già intrapreso azioni di sostenibilità, evidenziando la sensibilità e l’interesse concreto verso interventi come l’installazione di impianti fotovoltaici, la riduzione degli scarti aziendali e altri interventi di efficienza energetica. Occorre però porre in evidenza che, spesso, manca una visione più di lungo periodo che consta di azioni continue e ben programmate. In proposito, un recente studio di Deloitte afferma che solo il 3% delle imprese italiane ha realizzato un vero e proprio Piano Strategico di sostenibilità. In questa prospettiva, è quindi essenziale prevedere una pianificazione accurata che, se correttamente implementata, può rappresentare la chiave strategica per supportare le imprese in tutte le fasi di un percorso virtuoso verso una necessaria transizione energetica".