PIÙ DI 149 miliardi di dollari oggi e oltre 669 miliardi nel 2030. Ecco i numeri che attestano il boom in Europa del Buy Now Pay Later (Bnpl), una forma di acquisto rateale che ormai spopola tra i consumatori, soprattutto quelli che comprano su internet. Si tratta, per chi non lo conoscesse ancora, della formula che consente di saldare in 3 o 4 (o anche più) rate la somma spesa per un’operazione di acquisto, anche quando si tratta di piccole cifre nell’ordine di qualche decina o centinaia di euro. Tra il 2024 e il 2029, il Buy Now Pay Later (che in inglese significa compra adesso e paga più avanti), registrerà un tasso di crescita aggregato annuo del 27%, raggiungendo un valore che sfiorerà appunto i 670 miliardi di dollari contro i meno di 150 miliardi odierni. A trainare la crescita, più che i consumatori privati, saranno però le aziende. Anche nel mondo delle imprese, infatti, sta facendosi strada l’abitudine di spezzettare in diverse rate i pagamenti dando così vita a un florido mercato B2b (business to business) al fianco di quello classificato come B2c (business to consumer), cioè creato dai consumatori al dettaglio.
Questo fenomeno è stato analizzato approfonditamente da una impresa specializzata nei servizi di Buy Now Pay Later. Stiamo parlando di Opyn, che ha commissionato una apposita indagine alla società di ricerca Ipsos. Lo studio ha approfondito le dinamiche di adozione delle soluzioni Bnpl tra le imprese di 5 paesi diversi: Italia, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito. Gli analisti di Ipsos hanno evidenziato che circa 8 aziende su 10 dichiarano di conoscere almeno a grandi linee il servizio di dilazione dei pagamenti per il mondo imprenditoriale: in Gran Bretagna, Italia e Germania poco meno della metà delle realtà intervistate ha detto di conoscere questo servizio "molto bene" contro il 40% circa che si registra in Francia e Spagna. In generale, però, la stragrande maggioranza delle imprese interpellate in Europa scommette comunque sul futuro del Buy Now Pay Later e sulla sua diffusione. La pensa così il 98% delle realtà produttive intervistate da Ipsos. Non manca però l’altra faccia della medaglia poiché la ricerca ha evidenziato anche alcune resistenze da parte del mondo imprenditoriale. In Italia, l’impedimento maggiore alla diffusione dei pagamenti dilazionati è legato al fatto che i clienti delle aziende conoscono ancora poco questo servizio; in Francia, Spagna e Gran Bretagna gli ostacoli maggiori derivano dai dubbi sull’affidabilità e sull’utilità del servizio; in Germania, invece, si registra una resistenza "culturale", dovuta a un mancato cambio di mentalità tra le aziende.
Per il futuro si intravedono tuttavia segnali di cambiamento anche tra le imprese che finora non hanno mai fatto ricorso al Buy Now Pay Later: tra le aziende britanniche classificabili come buyer (cioè che devono effettuare operazioni di acquisto), ben l’80% si dichiara interessato a effettuare i pagamenti spezzettati diverse rate. Questa percentuale scende leggermente negli altri paesi ma resta pur sempre alta: è al 76% in Italia e Francia, al 73% in Spagna e al 70% in Germania. Secondo le aziende interpellate, l’adozione del Buy NowPay Later consentirebbe di ottenere numerosi benefici: in Italia e in Spagna il vantaggio indicato riguarda il miglioramento dei flussi di cassa e l’aumento delle regolarità degli incassi. In Francia e Gran Bretagna viene indicata come vantaggio la riduzione del rischio di insoluti. In Germania, invece, il Bnpl viene apprezzato perché rappresenta un servizio di pagamento innovativo e digitale al 100%.
"Il Buy Now Pay Later è una leva per lo sviluppo dei pagamenti digitali tra imprese", ha detto Antonio Lafiosca (nella foto sopra), co-fondatore e direttore operativo di Opyn, commentando i dati della ricerca di Ipsos. "Come prima realtà italiana che offre questo servizio in Europa e, tra i pochissimi operatori del continente nel settore B2b, sentiamo la responsabilità di fare cultura e diffondere la conoscenza di un fenomeno che nella percezione delle imprese rappresenta il futuro dei pagamenti digitali". Il Bnpl, a detta di Lafiosca, renderà le nostre imprese più agili e competitive, riducendo i rischi derivanti dai pagamenti e aumentando la trasparenza delle transizioni. Il fondatore di Opyn ha ricordato che il Buy Now Pay Later tra le imprese vale potenzialmente 2,5 volte il segmento destinato ai consumatori finali.
"Ha un potenziale enorme", ha aggiunto Lafiosca, "e le imprese sono mature per cogliere l’opportunità offerta da questa innovazione". Della stessa opinione è anche Flora Bova, responsabile dell’area Research di Ipsos che ha illustrato la ricerca evidenziando un aspetto: "Se da un lato il Buy Now Pay Later ha raggiunto la quasi completa maturazione in ambito B2c, ha ampissimi margini di sviluppo nel segmento business to business". Tra i consumatori finali, secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano che studia le forme di pagamento innovative, il Bnpl ha raggiunto un valore complessivo di 4,6 miliardi di euro e una quota del 6,5% delle transazioni consumer online, cioè per gli acquisti via internet. Partendo da questi numeri, anche Matteo Risi (nella foto in basso), ricercatore senior dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, ritiene che la grande notorietà raggiunta tra i consumatori finali da questi servizi di pagamento flessibile e dilazionato potrà trainare certamente anche la loro diffusione nelle transazioni commerciali tra aziende.