Martedì 16 Luglio 2024

Ccfs, 76 milioni per un nuovo piano industriale

Il Ccfs di Reggio Emilia potenzia il supporto alle imprese cooperative con un nuovo piano industriale e un rinnovato patto di fiducia tra i soci, garantendo un migliore equilibrio patrimoniale e nuove opportunità di investimento.

Ccfs, 76 milioni per un nuovo piano industriale

Ccfs, 76 milioni per un nuovo piano industriale

RENDERE sempre di più il Ccfs – il Consorzio cooperativo finanziario per lo sviluppo di Reggio Emilia – uno strumento per la crescita delle imprese cooperative. E per farlo farlo servono sia un mix di impieghi a breve termine che raggiunga una quota del 70% riservando il 30% al lungo termine, sia cedendo tutte le partecipazioni industriali del consorzio che non sono strettamente funzionali all’attività di erogazione del credito. Il bilancio 2023 è in linea con le aspettative e il nuovo piano industriale poggia su un rinnovato e forte patto di fiducia tra i soci (sostenuto da Coop di consumatori, consorzio Conad e fondo mutualistico Coopfond) che con oltre 76 milioni di capitali freschi assicurano un importante riassetto dello stato patrimoniale. Lo ha annunciato il Consorzio, presieduto da Andrea Lazzeretti, nel corso dell’assemblea generale che ha riunito i rappresentanti delle oltre 850 cooperative socie approvando i conti del 2023. I nuovi capitali sono a scadenza di 7 anni e assicurano un migliore equilibrio patrimoniale ed economico della società, mentre circa 200 milioni di attivi sono stati ceduti o riqualificati, conferendo maggiore liquidità, rendimento e trasparenza allo stato patrimoniale.

"Con questa operazione straordinaria e il piano industriale per il quinquennio 2024-2028 – spiega l’amministratore delegato Giampiero Bergami – Ccfs ha posto le premesse per tornare ad attrarre i depositi dei soci grandi e piccoli e per dare nuovo impulso all’attività di intermediazione finanziaria a favore delle cooperative italiane, con un nuovo modello di funzionamento e riqualificandone l’offerta. I prossimi mesi ci vedranno impegnati sia nella ricerca di nuova raccolta, cui possano conseguire soluzioni di impiego valide e profittevoli sia per il consorzio che per i soci prenditori, sia nel rilancio del consorzio, in linea con le sue prerogative peculiari e la sua mission di sostegno al movimento cooperativo". Le cooperative aderenti a LegaCoop avevano in cassa a fine 2023 qualcosa come 40 miliardi di euro per cui la "materia prima", cioè la liquidità, non manca.

"Il nostro obiettivo – spiega Bergami – è raccogliere a medio lungo termine e investire per la gran parte a breve termine. Il mix ideale è 70% breve termine e 30% a lungo termine mentre oggi siamo al 50%". Al 31 dicembre Ccfs ha raggiunto e superato gli obiettivi di raccolta e impiego verso soci previsti dal precedente piano: i depositi sociali ammontavano a quasi 642 milioni, un valore superiore sia rispetto all’obiettivo di raccolta atteso (530 milioni), sia rispetto alla chiusura registrata nel 2022 (609 milioni). Erano circa 503 milioni di impieghi verso i soci in bonis, in crescita sui 424 milioni del 2022 e ai 412 milioni del 2021. Superiori agli obiettivi anche la raccolta a breve e medio lungo termine verso il sistema bancario. Buono anche il risultato del recupero di crediti incagliati e di sofferenze: gli incassi sui crediti deteriorati nel 2023 sono stati di circa 2,7 milioni, superando gli obiettivi prefissati di circa 1,1 milioni. Nel suo complesso, nel corso del 2023 la gestione delle partecipazioni ha generato dividendi per 968mila euro e la gestione finanziaria quasi 13 milioni di ricavi, in significativo aumento rispetto al 2022 (9 milioni, +35%) e alle attese.

Tuttavia, l’andamento crescente dei tassi di mercato ha ridotto la capacità del Consorzio di produrre margini e ha rallentato l’attività di dismissione degli immobili e delle partecipazioni, portando l’utile a 120 mila euro.