Venerdì 25 Ottobre 2024

Bot, Cct, Btp: titoli italiani apprezzati anche all’estero

La casa di investimenti Dws elogia i rendimenti dei titoli di Stato italiani, ma avverte che il margine per ulteriori guadagni si sta restringendo. Analisi positiva anche sul settore azionario, con attenzione ai fattori di rischio geopolitici.

Bot, Cct, Btp: titoli italiani apprezzati anche all’estero

La casa di investimenti Dws elogia i rendimenti dei titoli di Stato italiani, ma avverte che il margine per ulteriori guadagni si sta restringendo. Analisi positiva anche sul settore azionario, con attenzione ai fattori di rischio geopolitici.

"I TITOLI DI STATO italiani offrono rendimenti interessanti". A dirlo non è un risparmiatore né un fund manager qualunque, ma niente di meno che la casa di investimenti tedesca Dws attraverso Oliver Eichmann (nella foto a sinistra), strategist ed esperto delle dinamiche dei tassi di interesse. L’apprezzamento che arriva dalla Germania per i Buoni del Tesoro del nostro Paese è stato espresso nelle ultime previsioni mensili sull’andamento dei mercati (outlook), diffuso a metà ottobre da Dws, casa di gestione del risparmio che fa capo al gruppo Deutsche Bank. "I titoli di Stato italiani sono andati particolarmente bene nell’anno in corso, raggiungendo rendimenti totali del 5,4% a fine settembre", ha scritto nell’outlook l’esperto di Dws, ritenendoli ancora un buon investimento in questa particolare fase di mercato, caratterizzata da un’alta liquidità in circolazione.

I vecchi e cari Bot, Cct e Btp, insomma, vengono apprezzati fuori dai confini nazionali, anche grazie a quel che sta accadendo sul fronte della politica monetaria. La Banca centrale europa e la Federal Reserve americana hanno infatti ormai invertito la rotta: dopo aver alzato pesantemente i tassi di interesse tra il 2021 e il 2023 per fermare la corsa dell’inflazione, ora stanno progressivamente riabbassandoli, visto che l’aumento dei prezzi non è più una minaccia per l’economia. Il taglio dei tassi di solito è una buona notizia per chi ha un bel po’ di obbligazioni nel portafoglio, per una ragione molto semplice: i bond emessi negli anni precedenti, quando i tassi erano più alti, acquistano appeal e si apprezzano sul mercato poiché offrono interessi e rendimenti più elevati rispetto ai bond di nuova emissione. In questo quadro favorevole per i titoli a reddito fisso, Eichmann invita però a non eccedere nell’ottimismo. "Il margine per ulteriori guadagni di prezzo si sta restringendo", scrive l’esperto di Dws nel suo outlook, evidenziando che la situazione negli Stati Uniti è simile a quella tedesca ed europea. Anche la Federal Reserve, infatti, ha iniziato a tagliare i tassi e l’inflazione sta diminuendo. Riguardo alle durate dei titoli da mettere nel portafoglio, per Eichman diventa sempre più importante essere flessibili nelle strategie di investimento, con un occhio di riguardo verso il segmento delle obbligazioni a media scadenza.

L’outlook sui mercati di Dws contiene in apertura anche un’analisi di Björn Jesch (nella foto a destra), capo investimenti globale della società, che ha una visione ottimistica sul settore azionario. "Abbiamo aumentato i nostri obiettivi di prezzo per la maggior parte dei mercati azionari poiché prevediamo che gli utili aziendali aumenteranno del 5-10% nei prossimi dodici mesi", ha scritto Jesch, aggiungendo che il trend del mercato dipenderà in larga misura dagli Stati Uniti. "Il nostro scenario di base è un atterraggio morbido dell’economia statunitense, con un graduale riavvio in seguito", aggiunge Jesch. Tuttavia, per il gestore di Dws ci sono tre prerequisiti affinché questa prospettiva positiva si concretizzi. In primo luogo, il sentiment dei consumatori deve migliorare dopo le elezioni presidenziali statunitensi. Inoltre, il ciclo di tagli dei tassi della Federal Reserve non deve alimentare timori inflazionistici. In terzo luogo, le aziende che stanno attualmente investendo enormi quantità di denaro nell’intelligenza artificiale non devono subire grandi battute d’arresto, ma piuttosto stabilire gradualmente modelli di business ad alto margine di profitto. "Probabilmente i maggiori fattori di rischio, e allo stesso tempo i più difficili da prevedere, sono i fattori geopolitici, in particolare la situazione esplosiva in Medio Oriente", conclude Jesh.