Giovedì 19 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Biotech in rapida crescita. Sale anche il gradimento

Il settore biotecnologico è in rapida crescita globale, con previsioni di valore di mercato che supereranno i 1.200 miliardi di dollari entro il 2030. Italia in crescita.

MILLE MILIARDI DI DOLLARI ENTRO IL 2030 Il settore biotecnologico è uno dei settori in più rapida crescita a livello globale, con un valore di mercato che nel 2023 è stato stimato a circa 520 miliardi solo per le biotecnologie farmaceutiche e si prevede che possa superare i 1.200 miliardi di dollari entro il 2030, con un tasso di crescita annuale composto (Cagr) di circa il 12,8%

MILLE MILIARDI DI DOLLARI ENTRO IL 2030 Il settore biotecnologico è uno dei settori in più rapida crescita a livello globale, con un valore di mercato che nel 2023 è stato stimato a circa 520 miliardi solo per le biotecnologie farmaceutiche e si prevede che possa superare i 1.200 miliardi di dollari entro il 2030, con un tasso di crescita annuale composto (Cagr) di circa il 12,8%

IL SETTORE BIOTECNOLOGICO è uno dei settori in più rapida crescita a livello globale, con un valore di mercato che nel 2023 è stato stimato a circa 520 miliardi solo per le biotecnologie farmaceutiche e si prevede che possa superare i 1.200 miliardi di dollari entro il 2030, con un tasso di crescita annuale composto (Cagr) di circa il 12,8%. Comprende lo sviluppo di farmaci innovativi, come anticorpi monoclonali, vaccini, terapie geniche e cellulari la cui domanda è trainata da diversi fattori, tra cui invecchiamento della popolazione e conseguente aumento delle malattie croniche, progressi nella ricerca genomica e innovazione tecnologica, che consente trattamenti personalizzati e terapie per malattie oggi considerate incurabili. Le biotecnologie sono ampiamente diffuse in tutto il mondo, con alcuni paesi che giocano un ruolo chiave nello sviluppo e nella commercializzazione delle innovazioni biotech. Gli Stati Uniti detengono la leadership, con una concentrazione significativa di aziende, istituti di ricerca e università di fama mondiale grazie a un ecosistema di venture capital ben sviluppato e a un forte supporto accademico e governativo. Anche l’Europa rappresenta un importante centro per le biotecnologie, particolarmente forte in settori come la biotecnologia industriale e medica. La Germania, il Regno Unito, la Francia e la Svizzera sono in prima linea per ricerca e innovazione grazie a finanziamenti e regolamenti favorevoli. Cina, Giappone e India stanno rapidamente colmando il divario con investimenti massicci in ricerca e sviluppo. La Cina sta migliorando i suoi standard regolatori per allinearsi alle norme internazionali, mentre l’India continua a rafforzare le sue capacità per supportare la crescita del settore, in particolare la produzione di biosimilari. Canada, Australia e Israele, beneficiando di un ambiente favorevole alla ricerca, forti collaborazioni tra università e industria e politiche governative di supporto, hanno sviluppato comparti biotecnologici robusti e innovativi.

Il settore si trova attualmente in una posizione di forza e di leadership nel campo sanitario e industriale. È riconosciuto come motore chiave per l’economia globale grazie all’innovazione che, con i progressi nelle tecnologie di sequenziamento del Dna, nella bioinformatica e nella biologia sintetica, sta rivoluzionando il mondo della medicina permettendo lo sviluppo di nuove terapie e soluzioni a bisogni medici insoddisfatti. La pandemia ha sottolineato l’importanza delle ’scienze della vita’ nella risposta alle emergenze sanitarie globali, accelerando lo sviluppo di vaccini e trattamenti. Aziende come Moderna e BioNTech sono diventate nomi di rilievo grazie ai loro vaccini mRna. Dopo periodi di rendimenti estremamente soddisfacenti, negli ultimi anni, il settore non ha continuato il suo percorso sui listini azionari, nonostante la crescita robusta. Diversi fattori hanno contribuito a questo ’stallo’: nel corso del 2023 e nella prima metà del 2024, le politiche della Federal Reserve e l’instabilità geopolitica hanno portato ad un approccio prudente agli investimenti. L’aumento dei rendimenti a lungo termine rende chiaramente più difficile per le azioni, in particolare quelle biotech, ritenute più sensibili al più alto costo del denaro necessario a finanziare le costose operazioni di ricerca e sviluppo, competere con asset relativamente privi di rischi come i bond, poiché i potenziali guadagni futuri vengono ora scontati a un tasso più elevato.

Il rendimento è risultato inoltre appesantito dal timore che le norme introdotte con l’Inflaction Reduction Act (Ira) Usa, che consentirà a Medicare di negoziare direttamente i costi dei farmaci ponendo dei veri e propri tetti ai prezzi, possano avere un impatto significativo sulla crescita dei profitti aziendali. Stanno tuttavia emergendo segnali di ripresa che indicano un cambiamento nelle dinamiche di mercato più favorevoli agli investimenti nelle biotecnologie. Ne sono esempi l’aumento delle approvazioni Fda, la rivitalizzazione del mercato delle Ipo e la ripresa delle operazioni di M&A.

In Italia, il gradimento sul settore è in crescita. Gli italiani sono sempre più consapevoli dell’importanza della biotecnologia, soprattutto nel contesto della salute e della medicina. La pandemia ha aumentato la consapevolezza e l’apprezzamento per le biotecnologie mediche e ha contribuito all’innovazione grazie al supporto governativo che ha determinato un aumento delle startup biotech e delle collaborazioni università-industria. Oggi il settore si dirige verso una fase di ulteriore crescita e diversificazione, con alcune tendenze chiave che lo guideranno. Medicina personalizzata, terapie geniche e cellulari, digital health e bioinformatica stanno creando le basi per l’integrazione delle tecnologie digitali con la medicina. Nonostante il suo potenziale trasformativo non sia ancora pienamente riconosciuto dalla più ampia comunità di investitori, il connubio AI-biotech sarà rivoluzionario per l’ottimizzazione dei processi di ricerca e sviluppo, il miglioramento della medicina di precisione, ridurrà significativamente i costi e accelererà l’innovazione rimodellando il panorama economico del settore anche di fronte alle continue sfide macroeconomiche. Attualmente sono più di 16.000 i farmaci in sperimentazione in tutto il mondo. Più del 50% di questi sono biologici. L’ammontare degli investimenti globali in R&S è cresciuto di oltre tre volte il tasso dell’industria farmaceutica nel suo insieme negli ultimi due decenni. In sintesi, il settore biotech si trova in una posizione di crescita continua, gode di un crescente gradimento in Italia e si dirige verso un futuro ricco di opportunità.

*Amministratore delegato J. Lamarck Spa