PER LE DONNE, secondo il report Edufin Index, il ridotto interesse verso l’argomento degli investimenti e la bassa propensione a informarsi rimangono fattori chiave che contribuiscono alla loro minore alfabetizzazione finanziaria e assicurativa rispetto agli uomini. Tuttavia, il gender gap è influenzato anche dalla bassa autonomia decisionale delle donne che trova origine nel contesto e nelle dinamiche familiari.
Secondo l’Osservatorio, la donna continua infatti a essere percepita come la principale responsabile della cura domestica, il che riduce il tempo che può dedicare alla propria autonomia finanziaria. Ma anche i giovani (18-24 anni) rimangono tra i gruppi di popolazione che non raggiungono ancora la sufficienza (livello Edufin Index 50), ma rispetto alle precedenti generazioni la Generazione Z ha un più alto livello di socializzazione finanziaria, l’indicatore che racconta come si acquisiscono e sviluppano valori, conoscenze e comportamenti finanziari in famiglia (la Gen Z registra 5 punti in più rispetto ai Baby Boomer).
In particolare, oggi, in confronto al passato, i genitori dedicano più tempo all’insegnamento finanziario verso i figli. Rispetto alle precedenti generazioni i giovani d’oggi cominciano a gestire prima il denaro, nonostante la maggior parte lo riceva solo nel momento del bisogno. Nella Gen Z si riduce il gender gap rispetto alle precedenti generazioni, ma rimane ancora bassa la percentuale di ragazze che riceve la ’paghetta’ regolarmente.
L’insegnamento dell’educazione finanziaria nelle scuole riveste quindi un’importanza fondamentale per colmare il gap dei giovani, un bisogno che la famiglia da sola non riesce a soddisfare. Per questo Alleanza Assicurazioni, in collaborazione con Bva Doxa, ha condotto un’indagine che ha coinvolto circa 600 genitori e 400 insegnanti per conoscere la loro opinione sulla novità della Legge Capitali che prevede l’introduzione dell’educazione finanziaria nei programmi scolastici di ogni ordine e grado all’interno del programma di educazione civica, a partire dall’anno scolastico in corso.
La maggior parte di insegnanti e genitori è molto favorevole a questa novità: 8 genitori su 10 ritengono che l’educazione finanziaria a scuola possa influire positivamente sull’educazione dei propri figli, indipendentemente dall’età.