Venerdì 31 Gennaio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

FIERE, FORMULE DA RIPENSARE

Con la primavera fioriscono, insieme alle rose, anche le attività fieristiche dedicate al sistema agro-alimentare. per il vino l’esordio nel 2019 è stato prowein, a dusseldorf, poche settimane fa, a cui ora fa seguito verona, con il vinitaly, da ieri. dal vino al cibo; lo stesso giorno della chiusura della manifestazione fieristica veronese, il 10 aprile ci si trasferisce a parma con cibus connect, per poi correre a milano con tuttofood la prima settimana di maggio e quindi a rimini con macfrut, solo per citare qualcuno dei tanti eventi che si susseguiranno nel corso dell’anno. come ogni anno quindi, ci si può aspettare un acceso dibattito tra i sostenitori di questa o quella fiera, che avrà fatto registrare un nuovo record di presenze e di espositori, ed i detrattori che ricorderanno invece gli ingorghi chilometrici, le tariffe degli hotel schizzate alle stelle, le lunghe code per qualsiasi servizio, i costi lievitati di allestimenti, trasferte e personale per ogni manifestazione. il sistema agro-alimentare vive di queste apparenti contraddizioni da anni. la domanda, dunque, se l’attuale sistema fieristico del settore agro-alimentare italiano abbia raggiunto la sua maturità e richieda una revisione della logica e delle formule è più che legittima, ma è complessa la risposta. ancora più interessante è forse capire se esistono e quali potrebbero essere le direzioni di miglioramento, le modalità di coordinamento nazionali ed internazionali, le cadenze temporali e le iniziative per intercettare gli interessi di domanda ed offerta.

LA NUOVA soluzione di Cibus Connect, allestita negli anni dispari, di fatto annualizza un evento che si ripeteva ogni due anni. Lo scopo è chiaro; valorizzare i prodotti dell’eccellenza alimentare italiana con moduli espositivi chiavi in mano e show cooking personalizzati e contenere lo spazio alla concorrenza nazionale ed internazionale, che spesso si insinua nell’anno di intervallo della manifestazioni. L’impegno dell’industria alimentare italiana si conferma quindi determinato a promuovere la tradizione gastronomica del Paese, adattandola alle richieste dei consumatori, ed innovando con prodotti attenti alla salute ma anche di grande piacevolezza sensoriale. Ma tutta la città di Parma dovrà vivere delle degustazioni delle eccellenze eno-gastronomiche insieme con iniziative culturali nelle strade e nelle piazze della città in quello che viene chiamato oggi il fuori salone. Ecco una lezione che, partita da Milano, si è ora propagata con successo perché intercetta perfettamente lo spirito celebrativo ed esplorativo del visitatore delle fiera.

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