Martedì 29 Ottobre 2024
EGIDIO SCALA
Economia

"Fibra ottica fino all’abitazione. La rivoluzione tecnologica è qui"

Il professor Giuricin e il suo studio sul valore della rete FTTH. "Il settore digitale ha bisogno di infrastrutture"

"Fibra ottica fino all’abitazione. La rivoluzione tecnologica è qui"

Il professor Giuricin e il suo studio sul valore della rete FTTH. "Il settore digitale ha bisogno di infrastrutture"

Andrea Giuricin, professore di Economia all’Università Bicocca di Miliano e in altri atenei europei, ha di recente pubblicato uno studio sul valore della fibra ottica FTTH per lo sviluppo economico del Paese.

Professore, dal suo studio si evince che l’Italia non è più la Cenerentola d’Europa per quanto riguarda le reti in fibra ottica integrale, quella che arriva fino a casa. Ci può spiegare perché?

"L’Italia, fino al 2017, era sostanzialmente indietro rispetto a diversi paesi per quanto riguarda la rete infrastrutturale FTTH, ma grazie alla spinta degli ultimi anni, è possibile vedere come il nostro paese sia stato leader insieme a Regno Unito e Francia nella rincorsa ai best in class come Svezia o Spagna. I grandi investimenti, in particolar modo di Open Fiber con i suoi 9 miliardi di euro – uno dei principali operatori europei – e degli altri operatori hanno permesso di incrementare molto il numero di case raggiunte da questa tecnologia. Circa tre abitazioni su cinque sono connesse in Italia in FTTH e il raggiungimento di tutto il territorio passa anche tramite il piano ’Italia a 1 Giga’ che prevede investimenti per decine di migliaia di chilometri di nuovi cavi in fibra".

Che benefici può portare la fibra ottica FTTH rispetto alle reti in rame o misto rame?

"Diversi paesi, come ad esempio l’Italia, hanno puntato nel corso del tempo sulla rete FTTC (Fiber to the Cabinet, mista fibra-rame), ma questa tecnologia non permette gli stessi standard di qualità con la connessione fino all’abitazione. Per un’economia digitale e interconnessa sono necessarie sia valori di latenza molto bassi che valori di velocità di connessioni altrettanto rapidi, per gestire la quantità di dati che è utilizzata ogni giorno da singoli utenti che è aumentata in maniera rilevante nel corso degli anni. E il FTTH è l’unica tecnologia ad avere questi standard per favorire questa ’rivoluzione’ tecnologica".

Come si può fare per spingere l’adozione di queste reti di nuova generazione?

"Nel corso degli ultimi sei anni l’Italia ha visto un tasso di take-up – vale a dire numero di connessioni attivate sul totale delle abitazioni coperte – che è cresciuto di 13 punti percentuali ma è ancora molto inferiore alla media europea, mostrando ancora una volta la relativa lentezza nello sfruttare le potenzialità di una rete infrastrutturale FTTH. L’incentivo al cambio tecnologico è più forte dove le ’vecchie’ alternative, quali la rete in rame, tendono a scomparire. L’infrastruttura FTTH permette di avere costi più bassi soprattutto quando la rete in rame ’viene spenta’ e non fa più ricadere i costi sull’utente finale. Alcuni paesi hanno iniziato un processo di switch-off, ossia di spegnimento della rete in rame e migrazione sulla fibra, ormai diversi anni fa. Il caso più interessante è senza dubbio la Svezia, che già nel 2020 aveva ’spento’ il 54% della sua rete in rame. Oltre al disincentivo del mantenimento della rete in rame, in realtà è possibile cercare di spingere per un maggiore utilizzo della rete FTTH. In passato è stato elaborato il piano ’voucher a sostegno della domanda’. Un incentivo utile, ma utilizzato anche per connessioni che non sono ’ultraveloci’. Un nuovo piano deve essere incentrato sulla spinta della domanda di uso del FTTH e può essere attuato subito, nelle zone integralmente coperte dalla fibra, per cercare di alzare il tasso di take-up a livelli più simili ai migliori paesi europei, in coerenza con la strategia UE".

Tema di discussione di questi giorni è l’inserimento nella manovra finanziaria di fondi per gli extra-costi delle cosiddette aree bianche, quelle dove Open Fiber ha vinto i bandi pubblici. Cosa ne pensa?

"Il settore digitale ha un grande bisogno di infrastrutture, come evidenziato nello studio. Alcuni incentivi (vedi voucher) o disincentivi (chiusura della rete in rame) sono molto utili per aumentare la velocità di adozione della rete FTTH e un maggiore take up, ma rimane sempre il fatto che sono necessari grandi investimenti in capitale e risorse umane per poter completare in poco tempo questa rete. Uno dei temi chiave da sottolineare è quindi quello che in questo momento manca forza lavoro per la posa dei cavi. Le aziende si sono già organizzate per trovare soluzioni alternative e per creare una forza lavoro qualificata per fare i lavori di costruzione di nuova rete FTTH, ma è evidente che di fronte ad uno squilibrio tra domanda e offerta, si viene a creare un nuovo equilibrio di prezzo. Questi aumenti di costo si ripercuotono sull’efficienza nella creazione di nuovi chilometri di FTTH, perché è evidente che le aziende possono arrivare a spendere fino al 20/30 per cento in più per avere una forza lavoro dedicata e specializzata. A tutto questo si aggiunge che negli ultimi anni c’è stata un’alta inflazione con il forte aumento dei prezzi delle materie prime".

Anche sul piano Italia 1 Giga ci sono stati rallentamenti, è ottimista sulla prosecuzione dei lavori?

"La situazione non è facile, visti i rallentamenti che ci sono stati e le contingenze che abbiamo elencato. È necessario per questo che il Governo continui a spingere con delle soluzioni che siano in grado di fare a mettere a terra gli investimenti previsti dagli operatori. Certezza normativa e una spinta chiara verso una FTTH per tutto il paese sono necessarie da parte del decisore pubblico, in modo che gli operatori possano continuare nell’opera di investimento per la creazione della rete in fibra ottica ad alta velocità".