Ferrero Italia, il gigante dolciario di Alba (Cuneo), ha chiuso il bilancio al 31 agosto 2024 con un fatturato di 1,8 miliardi, in crescita del 3,5% rispetto all’esercizio precedente e un utile di 57 milioni di euro (era di 53,2 al 31 agosto 2023). Confermata la centralità dell’Italia in termini di sviluppo industriale con ulteriori 98 milioni di euro di investimenti nell’esercizio nei quattro poli produttivi (Alba, Pozzuolo Martesana, Sant’Angelo dei Lombardi e Balvano) e incremento dell’organico a 7.004 unità, 77 in più (+1,1%). Negli ultimi dieci anni di attività e nel solo perimetro nazionale gli investimenti industriali realizzati dal gruppo Ferrero sul territorio hanno raggiunto 1,4 miliardi di euro. La capogruppo ha nominato il cda: accanto a Bartolomeo Salomone, confermato presidente, ci sono Fabrizio Gavelli, Massimo Micieli, Gian Mauro Perrone, Gian Luca Bassi e Matteo Ravera.
A trascinare le vendite dell’esercizio – spiega l’azienda – ci sono i biscotti Kinder Kinderini, Nutella Gelato e Nutella Croissant. È stato rilevante anche il contributo del lancio di Fulfil e delle vendite realizzate nell’ambito delle occasioni per il segmento Chocolate, in continuità con gli esercizi precedenti. Ferrero Industriale Italia, attiva nella lavorazione e trasformazione di materie prime in prodotti finiti e nella gestione dei rapporti con i terzisti e dei controlli inerenti la qualità attraverso i quattro stabilimenti di Alba, Pozzuolo Martesana, Balvano e Sant’Angelo dei Lombardi ha realizzato un fatturato al 31 agosto 2024 pari a 860,7 milioni di euro (+6,8%) e un utile di 59,6 milioni di euro (era di 56,5 milioni al 31 agosto 2023).
"Nonostante le incertezze correlate al contesto economico – spiega l’azienda – Ferrero ha voluto assumere impegni concreti di cura e attenzione verso le persone e il pianeta, riconoscendone una valenza non secondaria rispetto agli obiettivi di performance economica".
Red. Eco.