Martedì 6 Agosto 2024

Fermo amministrativo dei veicoli: cosa c'è da sapere

Che cos’è il fermo amministrativo dei veicoli e cosa implica per chi lo subisce

Fermo amministrativo - Crediti iStock Photo

Fermo amministrativo - Crediti iStock Photo

Roma, 7 agosto 2024 – Nel momento in cui un debitore nei confronti dello Stato, o qualsiasi altro organo amministrativo, risulta inadempiente nel pagamento dei tributi, delle tasse o delle multe, può essere bersaglio del fermo amministrativo del suo veicolo. Si tratta di una pratica con la quale il concessionario della riscossione richiede e ottiene che un bene del debitore (o di un coobbligato), nel caso in esame l’automobile, venga fermato e iscritto al Pra, Pubblico registro automobilistico. Quel dato veicolo non potrà più circolare o, nei casi più gravi, può essere imposta la cessione al fine di ottenere le somme necessarie al saldo del debito maturato nei confronti dello Stato o altri organi amministrativi.  

Fermo amministrativo, come funziona

Nel momento in cui un debitore non salda quanto dovuto allo Stato o ad altri enti amministrativi entro i termini stabiliti dalla legge, viene prevista la possibilità per i creditori di chiedere ai concessionari della riscossione dei crediti il blocco di un bene di proprietà del debitore, l’auto in questo caso. Tale bene viene iscritto nei pubblici registri, il Pra per i veicoli, con il bene che non potrà essere utilizzato fino a che il debitore non avrà saldato tutte le somme dovute.

L'iter che porta al fermo amministrativo è il seguente:

  • un soggetto contrae un debito con la Stato e non lo onora;
  • l’ente di riscossione invia una cartella esattoriale;
  • il debitore ha due mesi di tempo, dalla notifica della cartella, per provvedere a pagare. Può anche decidere di chiedere la rateizzazione, la sospensione o l'annullamento del provvedimento. Se non svolge nessuna di queste pratiche, l’Agenzia delle Entrate avvia una procedura contro di lui per salvaguardare i creditori;
  • l’Agenzia delle Entrate avvia un procedimento amministrativo a carico del debitore e lo informa. Chi deve le somme ha un mese per mettersi in regola;
  • se non vengono rispettati i termini del procedimento, con il debitore che non salda quanto dovuto, l’amministrazione può procedere con il fermo amministrativo di un bene, come il veicolo. Questo viene allora iscritto al Pra.

A quanto detto si aggiunge che, se entro 30 giorni dall’iscrizione al Pra, il debitore comunicasse che il veicolo è necessario a svolgere la propria attività lavorativa o al trasporto di familiari a carico con disabilità, l’iscrizione stessa viene annullata. Più o meno lo stesso si verifica in caso di cointestazione con un'altra persona diversa dal debitore del veicolo oggetto del fermo.

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Gli effetti del fermo amministrativo

Quando viene disposto il fermo amministrativo di un veicolo, il proprietario non può più disporne fino a quando non salda il suo debito. Ecco dunque che il veicolo:

  • non potrà circolare;
  • non potrà essere rottamato;
  • non potrà essere cancellato dal Pra o portato all’estero.

Nel momento in cui il proprietario del veicolo soggetto a fermo non dovesse saldare il suo debito, il concessionario della riscossione avrà il diritto di vendere l'automobile per recuperare le somme. A questo si aggiunge che il fermo amministrativo non cade mai in prescrizione, quindi per cancellarlo definitivamente si può solo pagare. In tal senso l’unica speranza per il debitore è che a essere prescritta sia la cartella esattoriale che ha condotto al fermo stesso.