Roma, 26 dicembre 2024 – In questo periodo di festività, le ferie sono un istituto comune, un accordo fra datori di lavoro e dipendenti, riconosciuto in ogni contratto collettivo nazionale del lavoro, oltre che un obbligo derivante dai calendari civili per feste patronali e nazionali, e per le festività religiose da sempre godute in Italia in determinati periodi dell'anno.
Ma cosa succede quando un dipendente termina le proprie ore di ferie, magari esaurisce anche i permessi per la riduzione dell'orario lavorativo (Rol), non può più prendere congedi parentali e non può andare in debito di ore e giorni di ferie, pur avendo situazioni personali gravi che richiedono assenze dal lavoro? Per questi casi, esistono le ferie solidali.
Cosa sono le ferie solidali
Dal 2015 esistono in Italia, introdotte dal Jobs Act, le ferie solidali, uno strumento che permette ai lavoratori in difficoltà di ottenere una maggiore tutela. In pratica, quando un collega termina le proprie ferie, e ne ha ancora bisogno per stare vicino a un figlio minorenne malato, i colleghi di pari livello, fatte salve le 4 settimane di ferie stabilite dalla legge e dunque da godere, possono donare su base gratuita le giornate e le ore eccedenti.
A disciplinare l'istituto delle ferie solidali, è il Decreto Legislativo 151 del 2015, che all'articolo 24 introduce e regolamenta le ferie solidali. Nello specifico, i colleghi possono donare sia le ore che i giorni di riposo che eccedono quelli previsti dalla legge, nonché quelli delle cosiddette festività soppresse. Nel 2018, il settore metalmeccanico inserì un ampliamento dell'istituto delle ferie solidali, con la banca ore solidali. Grazie ad essa, non sono più solo i genitori di figli minorenni malati gravemente, a poter usufruire di ore di permesso donate da colleghi, ma anche i lavoratori in condizioni di necessità, o le donne vittime di violenza (quest'ultimo caso è stato aggiunto nel 2021). Il numero massimo di giorni di cui si può godere è 30 e si possono richiedere non più di due volte l'anno. Una volta richieste le ferie solidali, esse vanno utilizzate entro tre mesi. Se non godute, torneranno nella disponibilità del donatore.
Come nacque l'idea di questo gesto di generosità
Nel 2014, in Francia, non esistendo una legge in materia, ci fu un caso che scosse l'opinione pubblica. Un bimbo di 11 anni, Thomas, affetto da un cancro al fegato allo stadio terminale, necessitava della vicinanza del padre, che aveva però terminato le ferie e i permessi per assisterlo. I colleghi, con un accordo aziendale, gli donarono 170 giorni di ferie, per poter stare accanto al bimbo fino alla fine. Nel 2014, la Francia si dotò di una legge ad hoc, e l'anno dopo anche l'Italia ebbe una legge che permetteva questo “dono”, che fra le altre cose crea solidarietà e senso di appartenenza fra colleghi.