Quando si utilizza l’acronimo Fed si fa riferimento alla Federal reserve bank, ovvero la Banca centrale degli Stati Uniti d’America che è responsabile della stabilità monetaria e finanziaria del Paese. Si tratta di un istituto molto importante in quanto responsabile della solidità economica degli Stati Uniti, ma anche perché opera in un sistema ben più ampio, il Federal reserve system, che è composto da 12 banche centrali regionali collocate in alcune importanti città statunitensi. È bene sottolineare inoltre che, malgrado il comitato interno della Fed - il board of governors - venga nominato dal presidente degli Stati Uniti d’America, l’istituto è sostanzialmente indipendente dal governo e, dunque, ha facoltà di muoversi senza che le sue azioni vengano approvate dalla Casa Bianca.
Che cos’è la Fed
Volendo fare un parallelismo con l’Italia e l’Europa, possiamo dire che la Fed statunitense è l’omologa della Banca d’Italia o della Banca centrale europea. Fondata nel 1913, la Fed rappresentava inizialmente una struttura privata indipendente dal governo statunitense, ma sulla scia della forte crisi economica del 1929, si rese necessario un cambio di paradigma dell’intero sistema bancario americano. Ecco dunque che nel 1935 il noto Banking act istituì l’attuale sistema del Board of governors che, di fatto, otteneva un potere di controllo diretto sulle banche regionali. Inoltre, per indirizzare la politica monetaria del Paese ad una visione unitaria, venne istituito il Fomc, Federal open market committee. Quest’ultimo, di fatto un comitato, ha potere decisionale per quel che riguarda la politica monetaria e, soprattutto, sui tassi d’interesse bancari applicati negli Stati Uniti.
Come funziona la Fed
Appreso cosa sia la Fed, soffermiamo ora l’attenzione sul suo meccanismo di funzionamento interno. Al centro dell’intera attività c’è il Board of governors of the federal reserve system, una vera e propria agenzia governativa centrale che ha sede a Washington D.C. Al suo interno ci sono 7 governatori, che ricevono la nomina direttamente dal presidente degli Stati Uniti d’America, e 12 Federal reserve bank di competenza regionale e collocate in città importanti del Paese. Il Board e le 12 banche regionali operano simultaneamente con il principale obiettivo di vigilare sul lavoro svolto dagli intermediari finanziari, così come di controllare le offerte di servizi bancari rese agli istituti di credito e al governo.
Affinché la Fed svolga il ruolo di organo di vigilanza per un istituto bancario, è necessario che questo detenga dei titoli della Fed che, per legge, possono essere posseduti e gestiti solo da banche statunitensi. È bene sottolineare che non si tratta di un obbligo, con gli istituti bancari che possono dunque decidere di essere controllati da altri soggetti abilitati come l’Occ, Office of the comptroller of the currency, e la Fdic, Federal deposit insurance corporation. Nel momento in cui un istituto decide di detenere dei titoli della Fed deve rispettare quanto previsto dall’ordinamento per questo tipo di azioni. Entrando più nello specifico non potranno essere vendute, negoziate o date in pegno, così come, in caso di dividendi, questi potranno essere al massimo del 6% annuo, con l’eventuale restante parte che viene trasferita al Dipartimento del tesoro degli Stati Uniti d’America.