Sono 2300 i farmaci ora carenti in Italia: antibiotici, antinfiammatori e antidepressivi sono introvabili. Anche L’agenzia del farmaco italiana ha segnalato la situazione d’allerta, e ha rilasciato in questi giorni un documento in cui vengono segnalati i farmaci mancanti o in carenza. “Nell’ultimo anno i farmaci carenti sono passati da 2.500 a 3.200, questo è l’ultimo rilevamento dell'Aifa. Quasi il 50% è rappresentato da una fisiologica cessazione di farmaci, in questo caso ne troviamo altri disponibili. Invece per un 46% parliamo di medicine realmente carenti”, ha spiegato Marcello Cattani, presidente di Farmindustria. Infatti, tra i farmaci inseriti da Aifa nel dataset vi è un cospicuo numero di prodotti che cesseranno di essere commercializzati, circa il 57,8%. Più della metà. Quali sono i farmaci carenti? Dei 3200, 750 medicinali sono difficili da reperire a causa di problemi produttivi, 168 per l'elevata richiesta che ne fanno dottori e pazienti e 77 per una combinazione di queste due motivazioni. Tra i più carenti Aifa segnala antinfiammatori, antibiotici, antipertensivi, antidepressivi, neurolettici e farmaci diuretici. Anche cortisonici per l’aerosol e prodotti per la tosse.
Potrebbero essere, quindi, carenti farmaci antiinfluenzali come Tachipirina, Tachifludec, Vivinc, o calmanti per la tosse, tra cui Bronchenolo, Brufen, Paracodina, Neoboroccilina e Bisolvon. Negli scaffali scarseggiano anche i mucolitici, come Fluibron, Fulifort e Fluimucil e molti dei farmaci che intervengono in difesa dello stomaco, come Plasil, Gaviscon, Riopan, Malox e Biochetasi. Una limitata quantità anche di antidolorifici, come il Moment, e di Benactive Gola, indicate per il dolore orofaringeo. Infine, scarseggiano gli antiepilettici e alcuni antibiotici, come l’Augementil.
L'elenco completo dei medicinali carenti dal sito dell'Aifa Carenza di farmaci: le cause La cause? Molteplici. La combo Covid e boom influenzale ha certamente portato a un aumento della domanda, che sta mettendo a dura prova l’intera filiera produttiva. A pesare sul rifornimento dei medicinali è anche la guerra in Ucraina, con i conseguenti problemi produttivi legati alla crisi energetica e alla scarsità di materiali. A questo si aggiunge l’aumento di casi covid in Cina “Il 75% dei principi attivi dei farmaci usati in Italia provengono da Cina e India e la Cina ora sta vivendo il problema nella continuità produttiva, essendo di fatto in lockdown” commenta Cattani. Il Presidente di Farmindustria sottolinea inoltre: "È importante che le persone abbiano senso di responsabilità e non si facciano auto-prescrizioni, facendo accaparramento di farmaci. Si devono affidare ai propri medici".