A QUANTO PARE Mark Zuckerberg (nella foto) è diventato più realista del re. Qualche tempo fa avevo letto sui giornali che Facebook – in vista delle elezioni Europee – avesse alzato la guardia sulle fake news, rimuovendo oltre venti pagine, dedicate alla diffusione di notizie false e diffondevano informazioni false. Un atto dovuto e meritorio. Posso dire che, però, la rete di controllo del social network sembra ispirato a una brutta riedizione di 1984 di Orwell. Da quando ho iniziato a lanciare l’allarme sul fatto che il disegno dell’Euro avrebbe rischiato di creare difficoltà al sistema economico italiano, tengo un blog, ‘Un’Europa Diversa’, sul quale ogni settimana vengono pubblicati tre o quattro articoli Questi pezzi vengono ripostati sulla pagina Facebook del blog. Anni fa avevo deciso di investire davvero pochi euro alla settimana per sponsorizzare questi contenuti, con l’obiettivo di raggiungere un’audience più ampia e stimolare il dibattito.
DA QUALCHE settimana Facebook ha deciso di sottoporre a un controllo questi contenuti. Il social network impiega ore ad autorizzare una sponsorizzazione e addirittura, la scorsa settimana, non ne ha autorizzare una dedicata a un post che riprendeva un articolo, che avevo scritto su un quotidiano tempo fa, in cui lamentavo l’assenza di dibattito in Europa sul vincolo del 3%. Mi fa ridere, perché di certo non era una fake news e nemmeno l’espressione di un pensiero politico, quanto piuttosto l’opinione di un libero pensatore. Mi fa meno ridere l’idea che uno dei più grandi social network globali abbia un potere tanto grande ed evanescente sui contenuti. Già perché a pensar male – ma non sarà sicuramente così – verrebbe da domandarsi se i giganti di del web, dopo l’ultima mazzata legata alla nuova normativa sulla privacy, non si sentano in dovere di allinearsi ai tecnocrati di Bruxelles, che non sono mai stati così in basso in termini di consenso.