Evergrande evita il default e punta sull’auto elettrica per uscire dalla crisi e diversificare le attività. Il presidente e fondatore, Hui Ka Yan, ha detto di voler ridimensionare le operazioni immobiliari per concentrarsi sui veicoli a nuova energia (NEV), in una sfida affatto semplice dato che Evergrande deve ancora consegnare un singolo veicolo. Lo sviluppatore immobiliare più indebitato al mondo, col carico di 305 miliardi di dollari, ha preso in considerazione la vendita di quote di controllate tra cui Evergrande NEV, l’unità attiva nel settore elettrico, i cui titoli sono ancora in calo di oltre il 90% rispetto al picco di febbraio alla Borsa di Hong Kong.
E questo, a dispetto del balzo dell’11% di oggi sulla spinta della novità strategiche riportate dal Securities Times, il quotidiano finanziario del gruppo che fa capo al Quotidiano del Popolo, la voce del Partito comunista cinese. Appena il mese scorso, Evergrande NEV aveva avvertito di una "grave carenza di fondi", aggiungendo che non vi era alcuna garanzia di poter soddisfare gli obblighi finanziari. Secondo l’azienda, la prima auto elettrica sarà consegnata dalla fabbrica di Tianjin all’inizio del prossimo anno.
Per il Securities Times, Evergrande non acquisterà alcun terreno nei prossimi 10 anni. L’obiettivo di vendite annuali di immobili scenderà a circa 31 miliardi di dollari) in 10 anni dai 108 del 2020.