Sabato 22 Febbraio 2025
ELISA SERAFINI
Economia

Europa in recessione tecnica, ma scende l'inflazione e sale l'occupazione. I dati

Due trimestri consecutivi in contrazione vengono considerati recessione tecnica. Ma non tutti i numeri sono negativi

L’Europa in recessione tecnica ma scende l'inflazione e sale l'occupazione. I dati

Roma, 10 giugno 2023 – I dati di Eurostat non hanno lasciato spazio all’immaginazione: l’Europa è entrata tecnicamente in recessione, nel primo trimestre del 2023. Il prodotto interno lordo dei 20 Paesi in zona Euro è sceso dello 0,1% nel primo trimestre e rispetto all'ultimo trimestre del 2022. Anche allora il PIL era diminuito dello 0,1%. Secondo la prassi, due trimestri successivi di contrazione vengono comunemente considerati come una recessione tecnica. L’Eurostat, agenzia di statistica degli organi europei, ha evidenziato anche un dato positivo: l’occupazione è salita dello 0.6% nella zona Euro e dello 0.5% nell’Unione. Lo stesso dato del PIL, se analizzato applicando un criterio di destagionalizzazione (metodo statistico per rimuovere la componente stagionale di una serie storica), è aumentato dell’1% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, sia nell'area dell'euro che nell'UE nel primo trimestre del 2023. La Polonia (+3,8%) ha registrato il più alto aumento del PIL rispetto al trimestre precedente, seguita da Lussemburgo (+2,0%) e Portogallo (+1,6%). Le diminuzioni maggiori sono state osservate in Irlanda (-4,6%), Lituania (-2,1%) e Paesi Bassi (-0,7%). Ad oggi, la zona Euro sta contrastando gli effetti dell’inflazione attraverso le politiche di innalzamento dei tassi promosse dalla BCE. La politica sembra aver portato i primi risultati: i prezzi di componenti industriali sono scesi del 3.2% nella zona Euro (insieme alla produzione, diminuita del 2.4%) e l’inflazione è arrivata al 6.1%, perdendo un punto percentuale da maggio 2023. L’intera regione, da tempo, è colpita da una crisi inflattiva, da condizioni di labour shortage e da una crescita limitata della ricchezza. L’Eurozona però, può contare su una certa diversificazione macroeconomica dei Paesi membri che, nel complesso, sta permettendo di non raggiungere metriche eccessivamente preoccupanti, almeno osservando l’intera area. I prossimi mesi saranno determinanti per invertire, definitivamente, il trend inflattivo, ma una parte del costo dovrà probabilmente essere sostenuta da una decrescita del PIL.