Venerdì 22 Novembre 2024
LUCA RAVAGLIA
Economia

Quanto costa all’ora tenere il condizionatore acceso in estate (e qual è la temperatura ideale)

In queste giornate di caldo rovente, cerchiamo di capire quali sono le spese per tenere fresco un ambiente

Roma, 14 agosto 2024 – Nel cuore di un’estate rovente, la domanda è attualissima: quanto costa comprare un’ora di refrigerio sotto a uno split di aria condizionata installato tra le mura domestiche? La risposta, pur variando in base alle tariffe delle varie compagnie elettriche e a eventuali promozioni in atto, è piuttosto definita: per tenere a bada la calura per 60 minuti servono tra i 25 e i 30 centesimi di euro. 

Ne vale la pena? Per tantissimi la risposta è affermativa, soprattutto durante le ore più torride della giornata. E in effetti il nocciolo della questione, legato all’esigenza di far collimare il benessere psicofisico del nucleo familiare con la salute del portafoglio, sta proprio nell’ottimizzare tempi e costi. Sull’argomento è intervento (tra gli altri) anche Altroconusmo, che ha redatto uno studio dedicato a individuare i costi sulle utenze e i consigli migliori per ottimizzare le risorse.

Il grafico riassuntivo sul costo orario di un condizionatore
Il grafico riassuntivo sul costo orario di un condizionatore

La spesa oraria

Come detto il costo dell'elettricità è variabile, ma considerando che 1 kWh viene pagato dall’utente medio circa 25 centesimi di euro, e che 1 kWh viene consumato nell’arco di 60 minuti, l’equazione è semplice. Allargando la fascia oraria e lavorando di moltiplicazioni, tenere acceso il condizionatore 4 ore costa circa un euro al giorno e dunque 30 al mese. Chi invece il condizionatore lo lascia in funzione 10 ore, in un giorno ‘investe’ 2,5 euro, che diventano 75 in un mese. A questo riferimento di base serve poi tarare le necessità delle singole utenze, in base alle ore di fruizione, ma anche al numero di split attivi e della classe energetica alla quale fa riferimento l’impianto. Serve poi considerare la temperatura esterna, l’esposizione al sole e i valori che si intendono stabilire tra le mura domestiche.

La temperatura ideale

Le scene di certi film non mentono: ci sono momenti nei quali, rincasando dopo una giornata di temperature estreme, verrebbe voglia di chiudersi dentro al frigorifero della cucina. Divertente, suggestivo, ma dannoso, oltre che decisamente complicato. Il consiglio degli esperti in effetti è quello di impostare la temperatura interna circa 8 gradi in meno rispetto ai valori registrati all’esterno. Per esempio a fronte dei 35 gradi che in questi giorni sono uno standard a tante latitudini del Paese, l’indicatore domestico dovrebbe essere collocato intorno ai 27. Scendere di troppo poco, vanificherebbe i benefici, farlo di troppo sarebbe controproducente per l’organismo, visto lo sbalzo di temperatura al quale si andrebbe bruscamente incontro entrando e uscendo. C’è però anche un ulteriore vantaggio di natura economica: restando su questo ordine di grandezza è più facile limitare l’usura del motore del condizionatore e ottimizzare i consumi. A titolo puramente indicativo, aggiungere un grado in più di ‘freddo’ comporta una variazione di circa il 10% del costo di gestione del condizionatore.