Torino, 13 febbraio 2024 – Si arricchisce di un nuovo capitolo il giallo sull’eredità di Giovanni Agnelli, il cui primo atto è stato, nel dicembre 2022, l’esposto presentato dalla figlia Margherita alla Procura di Torino: il nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino della Guardia di finanza ha depositato, il 6 febbraio, l’annotazione sull’attività di indagine condotta a seguito dell’esposto. Appena due giorni più tardi, l’8 febbraio, i pubblici ministeri hanno acquisito copiosa documentazione in varie sedi, fra cui studi di notai e professionisti e la residenza di John Elkann, figlio di Margherita e nipote dell’Avvocato.
L’ipotesi
L’ipotesi è che ‘evidenti anomalie’ avrebbero interessato l’aggiornamento dell’assetto della ‘Dicembre s.s.’ (società semplice), la cassaforte della famiglia. A finire sotto la lente non sarebbero le fiduciarie del gruppo controllato dalla famiglia Agnelli ma, piuttosto, il trattamento fiscale del vitalizio che Margherita Agnelli ha versato alla madre Marella, in virtù di accordi presi nel 2004, fino alla sua morte nel 2019. In particolare, l’attenzione degli inquirenti si concentrerebbe sul passaggio di quote della ‘Dicembre’ da Marella ai nipoti John, Lapo e Ginevra Elkann, avvenuta tramite una ‘scrittura privata non autenticata’. Anche il successivo pagamento delle quote non è, al momento, documentato: sarebbe stato eseguito attraverso società fiduciarie e su conti svizzeri.
Gli indagati
Per ora, nel registro degli indagati sono stati iscritti lo stesso John Elkann, per ‘dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici’; Gianluca Ferrero, storico commercialista della famiglia e numero uno della Juventus; e Urs Robert Von Gruenigen, il notaio svizzero incaricato dell’amministrazione del patrimonio ereditario di Marella e della sua esecuzione testamentaria. Secondo i pm, i tre avrebbero contribuito anche a rendere invisibile al fisco italiano la rendita vitalizia che Marella riceveva dalla figlia, complessivamente pari a circa 9 milioni di euro (l’evasione dell’Irpef ammonterebbe a oltre 3,5 milioni di euro). In che modo? Registrando una residenza fittizia in Svizzera e depositando il denaro su un conto intestato a una società offshore con sede alle Isole Vergini britanniche.
Cosa c’è nella cassaforte di famiglia?
L’obiettivo di Margherita Agnelli è costringere i suoi tre figli Elkann (John, Lapo e Ginevra) a restituire tutta l’eredità ricevuta alla morte del nonno Gianni Agnelli (2003) e della moglie Marella Caracciolo (2019), per essere riconosciuta come unica erede legittima del patrimonio dei genitori. Naturalmente, l’oggetto del contendere è, in particolare, la ‘Dicembre’, ovvero la ‘società-cassaforte’ – detenuta al 60% da John e al 20% ciascuno da Lapo e Ginevra Elkann – cui fanno capo Stellantis, Ferrari, Juventus, Cnh e altre società dell’impero di famiglia, attualmente fra i più influenti d’Europa. Un vero e proprio forziere, che conterebbe almeno 35 miliardi di euro. Dopo 17 anni di tentativi di scalata, finora fallimentari, Margherita Agnelli punta ora a far luce sulle ‘donazioni’ con cui John Elkann, dopo la morte del nonno, ha costruito la propria leadership: proprio su quelle si concentra l’attenzione della Procura.