Roma, 8 settembre 2023 – Non solo titoli di Stato. Ai tempi degli alti tassi di interesse, i risparmiatori (italiani e non solo) dedicano molte attenzioni all’intero comparto del reddito fisso, compreso quello del mercato obbligazionario che fa riferimento ai bond emessi da importanti aziende con base nel nostro Paese. Dopo il recente successo ottenuto per esempio dalle collocazioni di Generali, Mediobanca e Bper, spostandosi sul fronte industriale, è da segnalare l’emissione firmata da Eni, che mette sul mercato circa un miliardo di euro in bond convertibili in azioni.
L’offerta
Nello specifico, il cane a sei zampe propone al mercato obbligazioni convertibili senior unsecured. Il primo riferimento, senior, pone il prodotto un gradino sopra in termini di ‘sicurezza’ rispetto ai titoli subordinati. In caso di problemi di solvibilità dell’emittente infatti i titoli senior vengono liquidati in via prioritaria. Il termine unsecured (non garantite) precisa però che tali titoli non sono garantiti da cespiti patrimoniali particolari. Il vincolo a rispettare l’ambiente La durata sarà di sette anni (la scadenza è fissata al 14 settembre 2030) e un aspetto particolare è legato all’inglesissimo termine ‘sustainability-linked’. In pratica significa che Eni vincola il rendimento al suo prossimo operato in termini di rispetto ambientale. Nei documenti sono infatti previsti due obiettivi che l’azienda si ripromette di raggiungere entro la fine del 2025: la riduzione delle emissioni nette di gas serra e l’incremento della capacità installata per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili fino a un valore almeno pari a 5 Gw. Se anche uno solo di questi obiettivi non dovesse essere raggiunto, la compagnia si impegna a versare un importo corrispondente allo 0.50% del valore nominale delle obbligazioni in corrispondenza della scadenza della quarta cedola, in programma nel settembre del 2027. Il prezzo I bond sono emessi a un prezzo corrispondente al 100% del valore nominale e riconosceranno una cedola annuale (lorda) del 2,95%. Il prezzo di conversione sarà invece di 17,5513 euro, importo che corrisponde a una maggiorazione-premio del 20% rispetto al prezzo di riferimento di 14,6261 euro ricavato dal prezzo medio ponderato delle azioni Eni rilevato sulla piazza di Borsa Italiana nella giornata di giovedì, tra la fase di avvio delle contrattazioni e la fissazione dei termini economici del collocamento. A chi si rivolge Il titolo non è pensato per il mercato dei piccoli risparmiatori, dal momento che il taglio minimo di acquisto corrisponde a un importo di 100.000 euro che pone dunque l’operazione nel raggio d’azione di quello che viene definito degli ‘investitori qualificati’. I quali hanno risposto con grande interesse, dal momento che le obbligazioni hanno ricevuto ordini per un importo complessivo corrispondente a circa 2 miliardi e 800.000 euro. Le richieste sono arrivate in particolare dai territori del Regno Unito, della Francia e della Svizzera.