Roma, 28 novembre 2023 – Il decreto energia varato dal Consiglio dei Ministri e, ancora di più, la mancata proroga del mercato di maggior tutela rappresentano, per la segretaria del Pd "una tassa Meloni per le famiglie italiane". Una scelta "gravissima" quella del governo per il Nazareno che sottolinea lo stato d'allarme convocando una conferenza stampa d'urgenza nella sede dei dem. Una conferenza stampa alla quale partecipa anche Pierluigi Bersani, "il padre delle liberalizzazioni in Italia", per dirla con la responsabile Transizione ecologica, Annalisa Corrado.
L'ex segretario dem, tuttavia, ci tiene a precisare: "Non si parli di liberalizzazioni in questo caso. E' un trasferimento forzoso di una massa di utenti trattati come pacchi postali verso altri fornitori" E' vero, per Bersani, che la maggior tutela è stata per anni pilastro della liberalizzazione", ma "il fatto che questa transumanza avvenga nel più grande stravolgimento del mercato mai visto è stupefacente".
Quanto arriva dal Nazareno provoca l'immediata levata di scudi da parte della maggioranza e, in modo particolare, da Fratelli d'Italia, partito della presidente del Consiglio. "Sarebbe opportuno che qualcuno facesse presente al segretario Pd, Elly Schlein, che la fine del mercato tutelato per l'energia era fra gli obiettivi del Pnrr, Piano predisposto dal Conte II e portato a termine dal successivo 'governo dei migliori'", attacca il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti. A rispondere, con altrettanta veemenza, è Bersani: "Che questo venga attribuito a una frase del Pnrr e' una cosa ridicola: il Pnrr e' stato concepito ben prima di questa fase" caratterizzata dall'impennata dei prezzi dovuta alla situazione geopolitica e, in particolare, allo scoppio della guerra in Ucraina. "Siamo ancora in tempo, fermatevi. Non potete mandare milioni di persone terrorizzate e sbandate, inseguite da telefonate di chi vuole accaparrarsi utenti prima delle aste", aggiunge Bersani.
Il Pd, tuttavia, è in buona compagnia nel chiedere al governo un passo indietro. Per Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni la mancata proroga è una "rapina sociale" da parte del governo e della presidente del Consiglio Giorgia Meloni ai danni di "milioni di famiglie". I leader di Alleanza Verdi e Sinistra lo dicono nel corso del flash mob davanti palazzo Chigi, accusando il governo di volere "un bagno di sangue", perché la mancata proroga del mercato tutelato dell'energia, e il conseguente passaggio al mercato libero, porterà ad "aumenti vergognosi" delle bollette. La responsabile Transizione Ecologica del Pd, Annalisa Corrado, ricorda che "anche esponenti della maggioranza, come Fabio Rampelli di FdI e Alberto Bagnai della Lega, hanno chiesto di prorogare il mercato di maggior tutela, presentando emendamenti che, però, il governo ha poi chiesto di ritirare". E infatti Rampelli, pur rigettando le accuse del Pd al suo partito - "hanno sancito loro il divieto di proroga" - si dice convinto che "ci siano ancora i margini per una trattativa che dovrà svolgersi nelle sedi competenti, quelle europee, per provare a proteggere 15 milioni di utenti dalle scelte del Pd e del M5s. Se non si dovesse riuscire per un rifiuto dell'Unione", conclude il vicepresidente della Camera, "è accertata la loro unica responsabilità".
Su questo si mostra ottimista il leader della Lega, Matteo Salvini: "Conto che le interlocuzioni di Fitto con commissione Ue portino ad una soluzione positiva", spiega. Il vice premier leghista si è detto "a favore della proroga", anche se occorre "ridiscutere tempi e modi il problema è che una trattativa a due". Che e' quanto chiede il Pd: "L'unione Europea, attraverso l'agenzia dei regolatori ACER, ci dice chiaramente che dobbiamo intervenire sul mercato dell'energia, che e' tra i piu' cari in Europa, come anche ratificato dai dati Eurostat. E il governo dovrebbe negoziare con la Commissione".
Posizioni, quelle di Salvini e di Rampelli, che al Nazareno appaiono come "crepe" nel fronte della maggioranza. Tanto che la segretaria Elly Schlein osserva: "Sono contenta che dopo la conferenza stampa del Pd Salvini si sia accorto che il governo ha detto no alla proroga del mercato tutelato, mi chiedo dove fosse ieri durante il Cdm che ha deciso di non prorogare e fare partire le aste. Speriamo che dopo questa dichiarazione il governo si fermi, sono ancora in tempo per fermarsi e non far partire le aste".
Codacons all'attacco del governo sulla fine del mercato tutelato dell'energia e il passaggio obbligato di milioni di utenti al mercato libero. "Una scelta scellerata, che avrà conseguenze gravissime sui bilanci degli italiani e che getta dall'oggi al domani nel caos 15 milioni di famiglie, 9 milioni di utenze per le bollette della luce e 6 milioni per quelle del gas, che ancora non sono passate al mercato libero", afferma il Codacons in una nota, in cui annuncia un ricorso alla Corte Costituzionale per impedire l'adozione del provvedimento. ''Dal Governo un gravissimo errore: la fine del mercato tutelato è un altro salasso per i cittadini'', afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi. ''Milioni di italiani dall'oggi al domani potrebbero ritrovarsi in un regime che non hanno scelto, e che soprattutto non gli conviene: un regalo di Natale davvero sgradito, e che rischia di costare caro al Governo alle prossime elezioni'', conclude.