Martedì 19 Novembre 2024
SANDRO NERI
Economia

Enel, investimenti per 43 miliardi: "Per il nucleare serve più tempo"

Nel Piano al 2027 il Gruppo va oltre le attese e punta ad acquisire impianti. La cedola sale a 0,46 euro .

Enel, investimenti per 43 miliardi: "Per il nucleare serve più tempo"

Flavio Cattaneo, ceo di Enel

Il traguardo, sul fronte dei numeri, è fissato al 2027. Per quella data, stando alle previsioni di Enel, l’Ebitda ordinario del Gruppo dovrà aumentare a un valore compreso tra 24,1 e 24,5 miliardi di euro. "Siamo pronti a iniziare un nuovo capitolo nella nostra strategia", annuncia l’ad Flavio Cattaneo illustrando a Milano il nuovo piano strategico di Enel, prima di volare in Brasile per il G20 e incontrare il presidente Lula. "I risultati – sottolinea – sono visibili e solidi confermando la guidance e siamo riusciti a raggiungere i nostri obiettivi sull’indebitamento".

I tempi, dunque, sono maturi per passare dal consolidamento all’espansione. "Abbiamo portato a compimento il piano di dismissioni – spiega ancora l’ad – e abbiamo puntato nuovamente sulle attività core realizzando investimenti con un profilo di rendimento migliore". Lo confermano i numeri: 43 miliardi di investimenti, utile netto tra 6,7 e 6,9 miliardi nel 2025, dividendo rivisto al rialzo da 0,43 a 0,46 euro per azione.

Cattaneo non vede un prossimo calo dei prezzi dell’energia in Italia. "Non credo che ci possiamo attendere grosse variazioni in Italia per quanto riguarda i prezzi dell’energia". In Italia, osserva, "abbiamo un problema strutturale: non aumentiamo la generazione ma aumentiamo i consumi. E non abbiamo il nucleare come in Francia. Per la costruzione di centrali nucleari ci vogliono anni, almeno dieci, molti più anni di quanti sono compresi in questo piano".

Tanto che nelle strategie a breve termine non se ne parla. E forse non se ne parlerà neppure in quelle successive al 2027. "Gli small reactor sono interessanti ma probabilmente non li metteremo nemmeno nel prossimo piano". Gli small modular reactor, per il cui studio Enel è impegnata a costituire "a giorni" una newco con Ansaldo e Leonardo, richiedono un lavoro di almeno 10-15 anni. Reso più complicato dal fatto che in Italia, al di là del problema tecnologico, esiste il problema delle autorizzazioni, come dimostra il caso delle rinnovabili. "Abbiamo bisogno di più autorizzazioni e le autorizzazioni le Regioni non le danno. Se non superiamo questa ipocrisia non si va da nessuna parte. Anche sul nucleare, in privato si dicono tutti d’accordo ma poi c’è il partito e c’è un’elezione ogni due anni", denuncia Cattaneo.

Spagna e Francia, che il nucleare lo usano, hanno un prezzo del 50% più basso di quello italiano. L’importante è crederci. "Se mai inizi, mai riesci", ammonisce Cattaneo. Al momento Enel è attratta dalle reti, "asset regolati con rendimenti prevedibili". Nel piano strategico il Gruppo prevede di investire complessivamente 43 miliardi di euro, 7 miliardi in più rispetto al piano precedente, e di destinarne alle infrastrutture di distribuzione circa 26 miliardi, il 40% in più. Altri 12 miliardi, infine, saranno investiti nelle rinnovabili.