Londra, 21 novembre 2017 - Più efficiente, meno inquinante, più attraente per gli investitori. L'Enel nel piano strategico 2018-2020 presentato oggi agli analisti finanziari della City punta su un mix di efficienza e aumento dei consumi. L'obiettivo finanziario è di generare 3,3 miliardi di euro di Ebitda nel 2020 (+32% rispetto al 2017) e, in particolare, nel settore retail del gas e dell'elettricità si prevede che il gruppo raggiunga una crescita del 21% dell'Ebitda a 2,9 miliardi di euro nel 2020 rispetto a 2,4 miliardi di euro nel 2017, incrementando i volumi complessivi venduti di oltre il 30%.
Nello specifico, si prevede che la crescita nel settore retail del gas e dell'elettricità provenga principalmente da un incremento del 33% dei volumi sul mercato dell'energia non regolamentato, principalmente in Europa; margini unitari stabili sulla vendita di elettricità nel mercato non regolamentato; una riduzione del 30% nei costi unitari complessivi per cliente.
Enel punta ad avere al 2020 una capacità installata di 48 GW (+7.8 GW) di rinnovabili e 39 di termico “classico” (che oggi contribuisce per 46.6 GW): un “sorpasso” che garantirà emissioni di CO2 più basse, che ancora scenderanno se si riuscirà a centrare l'obiettivo del phase out del carbone, come previsto dalla SEN, entro il 2025.
Nel triennio 2018-2020 l'Enel investirà in digitalizzazione 5,3 miliardi di euro, contro i 4,7 del piano precedente, che si prevede che possano produrre 1,9 miliardi di incremento cumulato dell'Ebitda nel periodo, di cui 900 milioni solo nel 2020.
Gli investimenti complessivi del periodo saranno pari a 24,6 miliardi (in aumento di 500 milioni di euro rispetto al piano precedente), che comprendono 3,4 miliardi per il modello BSO ("Build, Sell and Operate"). Il gruppo prevede un mix del 30%-70% tra investimenti in manutenzione e investimenti per la crescita nel periodo, in miglioramento rispetto al piano precedente: in particolare, sono attese una riduzione del 20% degli investimenti in manutenzione a 2 miliardi di euro nel 2020, rispetto a 2,5 miliardi di euro nel 2017, al netto delle connessioni di rete e nonostante la crescita del portafoglio di asset e una riduzione del 3% dei costi operativi a 8,3 miliardi di euro, rispetto a 8,6 miliardi nel 2017 in termini nominali, pari a una riduzione di 1,2 miliardi di euro in termini reali, di cui 500 milioni derivanti dagli investimenti nella digitalizzazione. Proprio il piano di digitalizzazione degli asset genererà una crescita aggiuntiva degli investimenti nei settori delle reti e del retail tramite e-Solutions, che riguarderà principalmente i contatori intelligenti, il controllo da remoto e la connettività dei sistemi, oltre agli investimenti nella digitalizzazione dell'engagement dei clienti e la promozione di una forza lavoro più orientata alla digitalizzazione. Per le reti gli investimenti per la crescita dovrebbero raggiungere circa 4,7 miliardi di euro cumulati in tre anni, principalmente nella digitalizzazione degli asset. Si prevede che il numero di contatori intelligenti installati salirà a 47,9 milioni, di cui 17,4 milioni di seconda generazione, con un aumento di 2 milioni di clienti finali che dovrebbero così raggiungere 67 milioni nel 2020 dagli attuali 65 milioni.
Per le rinnovabili gli investimenti complessivi pianificati per la crescita ammontano a 8,3 miliardi di euro, che dovrebbero consentire di realizzare una capacità totale aggiuntiva di 7,8 GW nei prossimi tre anni. Per e-Solutions, infine, gli investimenti complessivi per la crescita sono pari a 800 milioni di euro in tre anni, principalmente per l'installazione di stazioni di ricarica, piattaforme di software ed illuminazione pubblica. Enel conferma nel piano industriale 2018-2020 la politica dei dividendi con un pay-out del 70% sull'utile netto ordinario di gruppo. Per l'esercizio 2018, inoltre, e' stato introdotto un dividendo minimo per azione di 0,28 euro, per il 2019 il dividendo stimato sale a 0,33 euro e 0,37 euro nel 2020.
"A partire dal 2015 - osserva l'ad e direttore generale Francesco Starace - abbiamo registrato significativi progressi in tutti gli ambiti della nostra strategia. Enel è diventata un'azienda molto piu' efficiente, con un percorso ben definito verso la crescita industriale che, unito ad una disciplina nella gestione del capitale e ad una rotazione degli asset piu' rapida di quanto pianificato, ha incrementato in misura sostanziale la generazione dei flussi di cassa e la redditività del gruppo. Di conseguenza, siamo riusciti ad aumentare del 44% il dividendo relativo all'esercizio 2017 rispetto al pay-out dell'esercizio 2015. Tutti questi risultati sono stati conseguiti nonostante condizioni generali di scenario molto piu' sfidanti di quelle attese".
"Questa performance ha posizionato il nostro gruppo all'avanguardia nella transizione energetica globale - ha spiegato Starace - Siamo leader in macro-aree fondamentali per la crescita sostenibile quali le rinnovabili e le reti di distribuzione digitalizzate. Possiamo estrarre valore dai trend dell'urbanizzazione, dell'elettrificazione della domanda e della profonda decarbonizzazione che ne consegue, per cogliere le opportunita' che derivano dal radicale cambiamento che scuote l'intero settore energetico. Il Gruppo è oggi un'organizzazione più redditizia, efficiente e sostenibile".
"Il miglioramento degli obiettivi finanziari, anche con l'introduzione di un dividendo minimo di 0,28 euro per azione sui risultati del 2018, con un aumento del 33% rispetto al target minimo relativo al 2017 presentato lo scorso anno -ha proseguito Starace - rafforza la fiducia con cui guardiamo al futuro e al ruolo di Enel, oggi come negli anni a venire".
"Guardando al 2020 – ha concluso Starace - la digitalizzazione, introdotta lo scorso anno, è oggi una dimensione concreta e tangibile del nostro business, che registra investimenti in crescita per oltre 5 miliardi di euro nell'arco di piano. Una maggiore attenzione al cliente, anche attraverso la nuova business line globale e-Solutions, aprirà opportunità per creare ulteriore valore".