Una mail ricevuta dallo HMRC, l’Agenzia delle entrate del Regno Unito, è esemplare per come, usando il buonsenso ed il pragmatismo amministrativo, le pubbliche amministrazioni possano aiutare la crisi di liquidità delle startup e delle piccole e medie imprese in questa fase pandemica. Senza che il legislatore britannico o il governo di Boris Johnson avessero deciso niente in materia, lo HMRC ha deciso di accelerare e migliorare le procedure per l’ottenimento del finanziamento per le spese di R&D nel Regno Unito.
Come? In modo molto semplice. Primo ha autorizzato le startup e le Pmi ha chiudere l’esercizio di bilancio prima della scadenza così da poter rendicontare subito le spese sostenute per attività di ricerca ed ottenere, conseguentemente, il bonus fiscale maturato che in UK ha doppia natura: grant, cioè bonifico sul conto corrente dell’impresa, oppure credito di imposta da scomputare sulla corporate tax. In pratica se una startup chiude normalmente l’esercizio al 31.12 di ogni anno, l’amministrazione inglese l’ha autorizzata a fare un bilancio intra-annuale senza aspettare la scadenza ed a richiedere subito il bonus fiscale per quanto già maturato.
In questo modo la startup o la Pmi può ricevere pagamenti o rimborsi in corso d’anno dall’Agenzia fiscale ed utilizzare quanto ricevuto per far fronte alla crisi da COVID19. In pratica il fisco inglese è così flessibile e pragmatico da permettere la possibilità di fare un bilancio anche in corso di anno solo per fini di R&D e di richiedere un rimborso sulla base di quello per le spese di ricerca già svolte.
Ma il secondo punto della comunicazione è ancora più importante per le imprese innovative. Lo HMRC si è impegnato ha liquidare tutti i rimborsi fiscali per attività di ricerca e sviluppo entro al massimo 28 giorni dalla data di presentazione della richiesta. Significa che ora a Londra, in meno di un mese le imprese e le startup posso recuperare il bonus sugli investimenti fatti in R&D.
A quanto ammonta questo bonus? Per le spese del personale interno impiegato in ricerca il fisco inglese riconosce fino al 100% dei costi del personale, significa che è un messaggio chiarissimo quello che le autorità britanniche stanno mandando alle imprese innovative del Regno Unito: non sospendete le attività di ricerca e non mettete in cassa integrazione il vostro personale, perché potete proseguire gli investimenti innovativi ed il governo farà la sua parte anticipando il più possibile i tempi dei rimborsi fiscali dei crediti maturati.
In Italia il governo sta varando l’atteso nuovo decreto legge che dovrebbe intervenite anche in materia di bonus fiscale ricerca. Nel Regno Unito ha fatto tutto l’amministrazione finanziaria a mezzo mail senza neppure una circolare. Non pretendiamo che in Italia si raggiunga tanta flessibilità amministrativa, ma che almeno le startup e le imprese innovative possano avere un credito di imposta per la ricerca in linea con l’emergenza da COVID19, quello sì. Innalzare fino al 100% le spese per il personale interno impiegato in ricerca è un modo intelligente per evitare il crollo degli investimenti innovativi mentre il Pil si avvia a cadere del 9%.