Sabato 23 Novembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

I mercati alla prova delle elezioni francesi. Cosa succederà alle Borse europee?

Le previsioni delle agenzie di rating in base ai risultati delle urne dove si prevede uno storico successo della destra sovranista di Marine Le Pen

Roma, 29 giugno 2024 – Le elezioni, si sa, hanno sempre un riflesso sui

mercati. Le Borse risentono sempre, nel bene o nel male, dei risultati elettorali. Così è stato per le recenti Europee così sarà per le elezioni francesi. I Mercati, si sa, premiano solitamente la stabilità e quello francese rischia di essere invece un voto che inciderà sugli equilibri in patria e non solo. La possibile vittoria della destra sovranista di Marine Le Pen potrebbe rappresentare uno scossone politico-economico.

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Non è passato nemmeno un mese dalle elezioni europee, che hanno restituito uno scenario politico complicato e instabile a causa dell'avanzata dell'estrema destra sovranista, e ora le Borse si ritrovano a fare i conti con le elezioni anticipate in Francia, indette dal presidente Emmanuel Macron proprio in considerazione dell'esito negativo del voto europeo.

Il Ressemblement National, il partito di Marine Le Pen, ha ottenuto oltre il 30% dei consensi, e alla luce dei risultati delle elezioni Macron ha deciso di sciogliere il Parlamento e di indire elezioni legislative anticipate previste per domani, 30 giugno 2024, (primo turno) e il 7 luglio (secondo turno).

Circa 50 milioni di francesi sono chiamati alle urne per rinnovare l'Assemblea nazionale e si vota già oggi nei territori francesi d'oltremare. La maggior parte dei sondaggi mostrano che il Rassemblement National è sulla buona strada per ottenere la maggioranza nell'Assemblea Nazionale composta da 577 membri.

Si prevede un'elevata affluenza alle urne e i sondaggi d'opinione finali danno al Rn tra il 35% e il 37% dei voti, contro il 27,5-29% per l'alleanza di sinistra del Nuovo Fronte Popolare e il 20-21% per il campo centrista del presidente. Per lunedì Macron ha convocato una riunione del governo per decidere la linea d'azione in vista del secondo turno di votazioni del 7 luglio.

La situazione politica francese appare particolarmente delicata dal momento che la Francia non versa in una situazione di solide finanze pubbliche, con un debito pubblico in rapporto al Pil nazionale intorno al 110,6% nel 2023. Il debito pubblico pro-capite dei francesi e' salito a 45.000 euro ed e' previsto arrivare a 50.000 nel giro di due anni. Lo scorso anno il governo ha chiuso l'esercizio con un deficit del 5,5% in rapporto al Pil spingendo l'Unione europea ad avviare una procedura d'infrazione. Considerando anche spread sempre molto ridotti nei confronti della Germania, le emissioni sono state scarsamente oggetto di investimenti da parte degli investitori domestici e oggi il 50,5% del debito pubblico francese risiede in mano straniera ed e' quindi potenzialmente più esposto a maggiore instabilità speculativa. Il debito francese, in valore assoluto, è il più grande d'Europa, pari, a fine 2023, a 3.101 miliardi di euro. Nel 2024 il deficit pubblico sarà superiore al 5 per cento del Pil, uno dei valori più alti dell'Eurozona, mentre si prevede che il debito, vicino alla soglia del 110 per cento, continui ad aumentare nei prossimi anni.

Secondo l'agenzia di rating Fitch, la decisione di indire elezioni parlamentari anticipate aumenta l'incertezza sul percorso di consolidamento fiscale del Paese e sulle prospettive di ulteriori riforme economiche. Tuttavia, non ci sono implicazioni immediate per il rating "AA-"/stabile della Francia. Anche Moody's mette in guardia sottolineando prolungato periodo di instabilità politica post elezioni potrebbe avere "un impatto negativo" sull'ambiente operativo delle banche francesi. Attualmente, Moody's mantiene un rating Aa2 sulla Francia, un gradino sopra quelli di S&P e Fitch, ma l'esito elettorale è "credit negative" e potrebbe portare a un taglio dell'outlook da stabile a negativo e alla lunga a un abbassamento del merito di credito francese.