Lunedì 23 Dicembre 2024
GIORGIO COSTA
Economia

Elettrodomestici rotti, i produttori obbligati a ripararli: la nuova direttiva Ue

La direttiva “right to repair, R2R” mira a diminuire la produzione di rifiuti e allo sviluppo dell’economia circolare

Roma, 3 maggio 2024 – Fabbricanti obbligati a riparare i beni e consumatori incoraggiati a prolungare il ciclo di vita di un prodotto attraverso la sua riparazione. Martedì 23 aprile, il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva la direttiva (right to repair, R2R) sul cosiddetto "diritto alla riparazione" per i consumatori con 584 voti favorevoli, 3 contrari e 14 astensioni.

Elettrodomestici rotti, la direttiva Ue obbliga alla riparazione
Elettrodomestici rotti, la direttiva Ue obbliga alla riparazione

La direttiva è una tappa dell’impegno dell'Unione europea per estendere la durata di vita dei prodotti, ridurre i rifiuti e promuovere un'economia più sostenibile e circolare.

Questa direttiva fa parte della Nuova agenda dei consumatori e del Piano d’azione per l’economia circolare e integra altre iniziative legislative volte a promuovere il consumo sostenibile, come il Regolamento ecodesign, che promuoverà la produzione di prodotti riparabili, e la direttiva sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde, che consentirà ai consumatori di prendere decisioni di acquisto più informate. Di fatto, la nuova legge UE obbliga i fabbricanti di prodotti al consumo a fornire servizi di riparazione tempestivi ed economici e a informare i consumatori sul loro diritto alla riparazione. Le merci in garanzia legale beneficeranno di un'ulteriore estensione di un anno, incentivando ulteriormente il consumatore a scegliere la riparazione anziché la sostituzione. Una volta scaduta la garanzia legale, il produttore sarà comunque tenuto a intervenire sui prodotti domestici più comuni, che sono tecnicamente riparabili ai sensi della normativa UE, come lavatrici, aspirapolvere e smartphone. L'elenco delle categorie di prodotti potrà in seguito essere ampliato. I consumatori potranno anche prendere in prestito un dispositivo mentre il loro è in riparazione o, in alternativa, optare per un apparecchio ricondizionato. Ai consumatori verrà offerto un modulo europeo di informazione per aiutarli a valutare e confrontare i servizi di riparazione (specificando la natura del difetto, il prezzo e la durata della riparazione). Per facilitare il processo di riparazione, verrà creata una piattaforma online europea con sezioni nazionali per aiutare i consumatori a trovare facilmente negozi di riparazione locali, venditori di beni ricondizionati, acquirenti di articoli difettosi o iniziative di riparazione gestite dalla comunità. Le norme mirano inoltre a rafforzare il mercato delle riparazioni dell'UE e a ridurne i costi. I produttori dovranno fornire pezzi di ricambio e strumenti a un prezzo ragionevole e non potranno ricorrere a clausole contrattuali, tecniche hardware o software che ostacolino le riparazioni. In particolare, non potranno impedire l'uso di pezzi di ricambio di seconda mano o stampati in 3D da parte di riparatori indipendenti, né potranno rifiutare di riparare un prodotto solo per motivi economici o perché è stato precedentemente riparato da qualcun altro. Per rendere le riparazioni più accessibili, ogni Paese membro dovrà attuare almeno una strategia per promuovere le riparazioni, ad esempio buoni d’acquisto o fondi per la riparazione, campagne di informazione, corsi di riparazione o sostegno agli spazi di riparazione gestiti dalla comunità. Una volta che la direttiva sarà stata formalmente approvata anche dal Consiglio e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, gli Stati membri avranno 24 mesi di tempo per recepirla nel diritto nazionale.