Giovedì 2 Gennaio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Effetto Trump sull'economia dell’Italia: lo scenario

Il ritorno alla Casa Bianca fa scoppiare l’incertezza sui mercati, il nostro Paese e l’Europa potrebbero presto risentirne soprattutto a causa della politica protezionista Usa che si tradurrebbe in dazi sull’import

Donald Trump giurerà da presidente degli Stati Uniti il 20 gennaio (Ansa)

Donald Trump giurerà da presidente degli Stati Uniti il 20 gennaio (Ansa)

Roma, 2 gennaio 2025 – Il 2025 si aprirà con il ritorno alla Casa Bianca del neo eletto Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. I mercati internazionali sono in attesa di capire come il Tycoon deciderà di agire soprattutto in merito ai dazi che, nel suo precedente mandato, avevano contraddistinto l’impostazione data all’economia del Paese. A regnare, in questa fase di attesa, è l’incertezza, con Goldman Sachs che ha evidenziato come il clima che sta conducendo al ritorno di Trump incida, in negativo, sulla fiducia delle aziende manifatturiere europee, con la situazione che dovrebbe addirittura peggiorare nel corso del prossimo anno. A leccarsi le ferite, in questa previsione che colpirebbe nella peggiore dei casi la produzione industriale Ue di due punti e mezzo e lederebbe tre quarti della crescita fin qui registrata, sarebbero soprattutto i grandi Paesi manifatturieri europei, si legga Germania e Italia

L’incertezza sulle politiche commerciali 

Da quando le urne degli Stati Uniti hanno conferito a Donald Trump l’incarico di guidare - di nuovo - il Paese, si è scatenato un clima di allerta in tutto il mondo. Il Tycoon, infatti, ha già dimostrato in passato di essere disposto ad adottare anche scelte inusuali per chi è alla Casa Bianca, si pensi per esempio ai dazi imposti ai prodotti europei o al conflitto scatenato da Trump all’interno della Nato. Le sue politiche protezionistiche, sintetizzate nello slogan elettorale American First, si sostanziano in un aumento dei dazi sulle importazioni che, nel primo mandato, avevano colpito soprattutto la Cina e, per una fase, anche l’Unione europea. La decisione aveva colpito non poco i prodotti Made in Italy, dall’agroalimentare fino al settore tecnologico e automobilistico. 

Come detto, a farla da padrone in questo momento è l’incertezza in merito alle politiche commerciali la quale, secondo le previsioni, potrebbe colpire duramente i mercati anche nel caso in cui Trump decidesse di evitare l’escalation (commerciale) tra Stati ed Europa. A spingere verso questa visione sono i precedenti, con il Tycoon che nel corso della sua prima presidenza non aveva permesso alla guerra tariffaria di esplodere, pur compromettendo molto i rapporti con il Vecchio Continente. 

Per i mercati manca la fiducia

Come riferito da Goldman Sachs, a cavallo delle elezioni americane gli indicatori che misurano l’incertezza hanno subito un’impennata anche superiore a quella del 2018. Tale situazione porterebbe, nel corso del prossimo anno, a un forte impatto sulla produzione industriale e la crescita. A venire meno è, in particolar modo, la fiducia tra le imprese, con il deterioramento dei dati che, sempre per Goldam Sachs, deriva per un buon 20% dal ritorno di Trump alla Casa Bianca. 

Con il quadro descritto restano molti dubbi sul futuro, che dipenderà evidentemente dalle scelte Usa, ma anche dalla risposta che sapranno dare gli attori europei. La pesantezza del colpo inflitto dagli Stati Uniti, infatti, risentirà dell’incertezza che, se dovesse restare al livello attuale, porterà l’Europa a perdere due punti e mezzi di produzione e lo 0,75 del Prodotto interno lordo. Risultato crescita zero. Nel caso in cui, invece, l’attuale turbolenza dovesse attenuarsi, le stime riferiscono di un calo di 1,75 punti di produzione industriale e circa mezzo punto di Pil.