Lunedì 23 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Effetto gregge in economia: cos'è e come funziona

La struttura e la genesi dell’effetto gregge: gli impatti estremamente negativi di seguire la maggioranza

Effetto gregge - Crediti iStock Photo

Roma, 6 novembre 20 23 – Molti detti popolari invitano a non seguire sempre e comunque le scelte della maggioranza, invogliando cioè a compiere delle scelte consapevoli, prese con un ragionamento pregresso. È più o meno su questo assunto che si evolve il concetto di effetto gregge, secondo il quale le scelte, come quelle economico-finanziarie, non sempre sono razionali, ma anzi seguono gli impulsi emotivi e le distorsioni cognitive (dette bias) dei soggetti che le compiono. Seguire la maggioranza e le tendenze del momento, dunque, non sempre può portare ai risultati sperati.

La finanza complementare: la psicologia applicata agli investimenti

Gli aspetti in precedenza introdotti trovano largo terreno di analisi nella cosiddetta finanza complementare, la disciplina che studia il ruolo ricoperto della psicologia nelle scelte economiche prese dalle persone. Ecco dunque che si apprende di come le decisioni assunte siano sempre influenzate dalle esperienze di chi le prende e dalla sua emotività, andando spesso a produrre il pericoloso effetto gregge. Questo porta a prendere delle scelte sbagliate che, quasi mai, rispondono alle necessità del mercato e che producono un’inefficienza.

Effetto gregge, cos’è e come funziona

Nel momento in cui un qualsiasi operatore economico tende, nelle sue scelte, a seguire il comportamento adottato dalla maggioranza senza prendere in considerazione le proprie esigenze e i propri obiettivi si verifica il fenomeno dell’effetto gregge. Per la finanza complementare, alla base di questo comportamento erroneo ci sarebbero le bias e, soprattutto, il cosiddetto risparmio cognitivo. Il soggetto evita di pensare troppo alle proprie scelte, lasciandosi trasportare dallo scenario che lo circonda, sperando di sfruttare, sbagliando, le intuizioni di altri. C’è appunto un risparmio del pensiero, con le variabili di uno scenario che non vengono del tutto analizzate, sfruttando, di fatto, il lavoro fatto da altri. Si semplifica, si utilizzano stereotipi e trend e ci si lascia trasportare solo dall’emotività. Oltre al risparmio cognitivo, a spingere verso l’effetto gregge c’è anche l’aspetto emotivo di essere in parte esentati dall’insuccesso. Il fatto di aver seguito la maggioranza e di aver fallito ridurrebbe l’insoddisfazione, in quanto quella scelta non è stata del tutto figlia di un progetto o un’intuizione personale.

Effetto gregge negli investimenti

Per quanto l’effetto gregge possa essere associato a diversi contesti e situazioni del quotidiano, soffermiamo la nostra attenzione sul suo impatto nel settore degli investimenti e in quello del risparmio. I rischi, in questi ultimi casi, sono molto elevati per gli operatori che, seguendo la maggioranza, potrebbero ritrovarsi, ad esempio, vittime di una bolla finanziaria. Questa esplode nel momento in cui, a seguito di una fase di grande espansione e interesse ad investire capitali da parte degli investitori, il mercato è saturo e si assiste ad una repentina caduta dei prezzi.

Anche nello scoppio si può tendere a seguire la maggioranza nella logica del “tutti vendono per provare a salvare il salvabile e lo faccio anche io“. Questo fenomeno, di vero e proprio contagio, può portare a dei risultati peggiori rispetto a quelli inizialmente previsti. Gli esempi sul tema sono moltissimi, dalla crisi bancaria del 2008 a quella del debito pubblico. In questi casi la notizia della crisi aveva stressato l’intero sistema, con i clienti che avevano prelevato la liquidità dalle banche, anche da quelle in salute e non in fallimento, per paura di perderla. Il timore di un effetto negativo e le reazioni incontrollate delle masse hanno reso il sistema incapace di erogare a tutti i contanti, producendo un disagio superiore rispetto all’effetto avverso iniziale. Viene da sé che l’effetto gregge nel settore finanziario possa anche portare al disequilibrio di interi sistemi e a profonde crisi finanziarie.