Roma, 21 novembre 2024 – Ci ha forse visto lungo, perlomeno su Milano, chi ha proposto l’emendamento alla legge di Bilancio per spingere sull’iscrizione a scuole paritarie convenzionate. Nel capoluogo meneghino è un istituto paritario il miglior liceo classico. Si tratta del Sacro Cuore, che scalza il Berchet al primo posto tra i licei classici meneghini secondo i dati della piattaforma digitale gratuita Eduscopio.it della Fondazione Agnelli. I dati fruibili attraverso una piattaforma interattiva riguardano le scuole secondarie di secondo grado e aiutano studenti e famiglie a capire quali istituti meglio preparino agli studi universitari o al lavoro dopo il diploma, città per città, indirizzo di studio per indirizzo di studio. Il titolo di miglior liceo scientifico del capoluogo meneghino per preparazione universitaria spetta nuovamente all’Alessandro Volta, mentre a Roma si registra una doppia conferma con il Visconti che si conferma il primo liceo classico e il Righi al primo posto tra gli scientifici.
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Per la nuova edizione di Eduscopio il gruppo di lavoro della Fondazione Agnelli, coordinato da Martino Bernardi, ha analizzato i dati di 1.347.000 diplomati italiani in tre successivi anni scolastici in circa 8.150 indirizzi di studio nelle scuole secondarie di secondo grado statali e paritarie. Le analisi e i confronti di Eduscopio si riferiscono a due compiti educativi fondamentali: la capacità dei licei, ma anche degli istituti tecnici di preparare e orientare gli studenti a un successivo passaggio agli studi universitari e la capacità degli istituti tecnici e degli istituti professionali di preparare gli studenti a un positivo ingresso nel mondo del lavoro per quanti, dopo il diploma, non intendono andare all’università e vogliono subito trovare un impiego. In questa edizione di Eduscopio per la prima volta vengono analizzati separatamente dagli altri indirizzi del liceo scientifico gli esiti universitari dei diplomati dell’indirizzo scientifico-sportivo, che si sta diffondendo nelle scuole del Paese.
Milano
La classifica dei migliori licei classici milanesi vede il Berchet al secondo posto, seguito da un’altra scuola paritaria, ovvero il liceo Alexis Carrel. Nella top tre, dunque, si posizionano ben due istituti paritari. Se si allarga il campo di analisi alla provincia, tuttavia, al primo posto tra i licei classici di Milano e provincia si posiziona il Salvatore Quasimodo di Magenta, che scalza l’istituto Giulio Casiraghi di Cinisello Balsamo. Il Volta è al primo posto anche nella classifica dei licei scientifici che comprende gli istituti della provincia, seguito dal liceo Leonardo Da Vinci e dall’istituto Giuseppe Torno di Castano Primo.
Roma
A Roma i primi due licei classici si confermano il Visconti, come detto, e il liceo Terenzio Mamiani. Al terzo posto, invece il liceo Torquato Tasso supera il Vittorio Emanuele II. Il Visconti e il Mamiani mantengono il primato anche quando la classifica si allarga agli istituti della provincia, mentre il Tasso viene superato dal Guglielmotti di Civitavecchia. Per i licei scientifici il Righi detiene il primato provinciale e comunale, seguito al secondo posto dal Vito Volterra di Ciampino e al terzo dal Cavour di Roma.
Napoli
Nel capoluogo campano la classifica di Eduscopio vede ai primi posti tra i licei classici tre conferme: il primo liceo è il Convitto Vittorio Emanuele II, seguito dallo Jacopo Sannazaro e dall’Umberto I, come nel 2023. Tra gli scientifici, invece, il Convitto Vittorio Emanuele II scala ben due posizioni e fa scivolare al secondo posto il Giuseppe Mercalli. Segue l’istituto Arturo Labriola. Guardando agli istituti di Napoli e provincia, il Pitagora di Pozzuoli si posiziona al secondo posto scalando cinque posizioni rispetto allo scorso anno. L’Alfred Nobel di Torre Del Greco risulta invece in terza posizione tra i licei scienfici.
Torino
A Torino il Vincenzo Gioberti si posiziona al primo posto tra i licei classici, seguito dal Camillo Benso Di Cavour e dal liceo Alfieri. Per gli scientifici il primato spetta al liceo Altiero Spinelli, seguito dalla paritaria Agnelli e dal liceo Galileo Ferraris. La classifica si rivoluziona ma solo per i licei classici se si guarda alla provincia torinese, con al primo posto il liceo Baldessano-Roccati di Carmagnola tra i classici, seguito dal Carlo Botta di Ivrea.
La metodologia
Per quanto riguarda la sezione del portale dedicata all’università, Eduscopio valuta licei e istituti tecnici italiani sulla capacità di preparare gli studenti per l’università, escludendo gli istituti professionali, orientati invece al mercato del lavoro. L’analisi considera solo scuole con almeno un terzo di diplomati che proseguono gli studi e un minimo di 21 immatricolati per indirizzo in tre anni, garantendo solidità statistica. Basandosi su dati Miur (Ans e Ansul), il progetto ha seguito oltre 1.120.000 diplomati dal 2019 al 2022, valutando il primo anno universitario tramite l'indice Fga. Questo indicatore sintetizza la velocità del percorso (crediti acquisiti) e la qualità degli apprendimenti (media voti), pesando entrambi al 50 per cento.
Migliori punteggi Fga
Proprio guardando a questo indice e analizzando alcuni tra i migliori istituti del Paese, sembra salda la prima posizione per il liceo Nervi-Ferrari di Morbegno (Sondrio), il liceo scientifico delle scienze applicate, con l'informatica al posto del latino, che per due anni di fila è stato indicato come la miglior scuola d'Italia dalla mappa interattiva delle scuole superiori italiane. Il suo indice è pari a 90,55. Si segnala anche il liceo Volta di Milano presenta un punteggio di 87,39 e il liceo scientifico Leonardo Da Vinci ottiene un punteggio di 83,1. Il liceo classico Antonio Banfi di Vimercate segna un punteggio di 82,6. A Roma il classico Visconti ha un punteggio di 80,65 mentre lo scientifico Righi svetta al primo posto con un punteggio di 88,35.
Effetto Covid
La pandemia ha segnato i percorsi scolastici e universitari dei diplomati 2021, ultima coorte analizzata da Eduscopio. Se il voto di maturità, complice un esame semplificato, è cresciuto rispetto agli anni pre-Covid, l’ingresso all’università evidenzia criticità: il 20% non ha sostenuto esami al primo anno (contro il 14% del 2017-2018), con cali anche nella percentuale di crediti acquisiti e nella media voti. Segnali più incoraggianti arrivano dal mercato del lavoro per i diplomati tecnici e professionali: il tasso di occupazione a due anni dal diploma è salito al 35%, cinque punti in più rispetto al 2020, in linea con le tendenze occupazionali giovanili. Contestualmente, cala la quota di diplomati tecnici e professionali iscritti all’università, segno di una maggiore propensione verso l’inserimento lavorativo immediato.